Non si placano le polemiche intorno alle dichiarazioni di Paolo Ghezzi, che ha definito “propagandistica” l’iniziativa della Lega e dei suoi Consiglieri provinciali circa l’attivazione di una commissione d’inchiesta sull’affidamento dei minori, avvenuta a seguito dello scoppio del “Caso di Bibbiano”.
Paolo Ghezzi, attraverso una nota, aveva aspramente criticato l’operato leghista definendo, in primis, come ipocrita la Capogruppo Mara Dalzocchio e successivamente aggiungendo come tale proposta abbia fini propagandistici per polemizzare contro i “fatti di Bibbiano”. Tali affermazioni, secondo Ghezzi, sarebbero atte a tutelare i diritti e la qualità della vita di bimbi e ragazzi, minacciate dal rischio “che undici consiglieri senza specializzazione diventerebbero difatto i “giudici” dei giudici, degli psicologi, degli assistenti sociali, in nome delle famiglie”.
Oggi Mara Dalzocchio ha voluto replicare al Consigliere Paolo Ghezzi esprimendo, attraverso una nota, tutto il proprio rammarico per le dure parole usate dal collega.
La Capogruppo di Lega Salvini Trentino dopo aver dichiarato la propria incredulità di fronte alle parole del Consigliere Ghezzi circa l’istituzione di una commissione sull’affidamento dei minori, ha rincarato: “affermare infatti che ci siano degli scopi propagandistici su un’inchiesta che ha come fine quello di verificare il corretto funzionamento di un settore delicato quale è quello dell’affido dei minori a livello provinciale, lo trovo offensivo e riduttivo. Qualsiasi attività potrebbe, alla luce delle dichiarazioni del Consigliere Ghezzi, non essere affidata ai rappresentanti dei cittadini, riducendo il tutto a un sistema che si basa su un’oligarchia burocratica autoreferenziale”.
Prima di concludere Mara Dalzocchio ha ricordato al collega di Futura 2018 come sia necessario predisporre accurate attività di verifica per monitorare che le procedure per l’affido in strutture o nelle famiglie siano svolte nella miglior maniera possibile all’interno della Provincia Autonoma di Trento. Il tutto per preservare, quanto più possibile, il benessere e l’incolumità dei diretti interessati.