Glielo avevamo chiesto anche noi di staccare la spina. Glielo chiedevano i leghisti e gli elettori di destra. Poteva farlo prima, ma alla fine l’ha fatto. Però adesso che Salvini la spina l’ha staccata si sentono gli strateghi da caffè dire che non lo doveva fare, che doveva aspettare, che così ci ha messo nella merda. D’accordo: tutti o quasi si sarebbero aspettati le elezioni anticipate. Questo avrebbe suggerito la logica e anche la democrazia. Ma in Italia prevalgono altre ragioni e la sovranità popolare è solo un’affermazione scritta sulla carta costituzionale.
Se l’Italia è una democrazia parlamentare – dicono i sostenitori del governo giallo-rosso – ed in Parlamento è possibile una qualche maggioranza, è giusto così. E’ l’eterno conflitto fra legalità e giustizia. Non sempre ciò che è legale è giusto. Non sempre ciò che è giusto è legale. I progressi del mondo sono avvenuti grazie a salti di legalità. La pedissequa osservanza delle leggi avrebbe fatto restare ferma l’umanità a molti secoli fa.
L’incarico a Conte è un atto legale, ma non giusto, mentre lo scioglimento delle Camere sarebbe stato un atto sia legale che giusto. Mattarella ha preferito osservare la lettera della Costituzione e ignorarne lo spirito, che è di garantire la sovranità popolare.
E’ il popolo sovrano il soggetto della Costituzione. Il Parlamento ne è solo lo strumento. Logica vorrebbe che il soggetto prevalesse sullo strumento. Confondere il fine -la realizzazione della volontà popolare- con il mezzo – il Parlamento- è un altro di quegli episodi che dimostrano come in Italia i valori vengano sovvertiti ed i margini della democrazia ridotti sempre più.
La maggioranza degli Italiani è contro questo governo. La realtà è sempre destinata ad affermarsi. Hanno solo guadagnato qualche giorno.