Diego Nicolini, Consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle in Alto Adige, ha rilasciato un comunicato stampa nel quale critica la Giunta Kompatscher e anche lo stesso concetto di Autonomia.
Caso preso in esame nel comunicato è la vicenda Solland-Sinigo, azienda operante nel settore chimico e operativa a Merano da più di novant’anni. “Abbiamo avuto riscontro che una società del gruppo industriale Hector Capital, basato a Singapore, ha presentato un’offerta per rilanciare la Solland di Sinigo” afferma Nicolini.
“A tempi quasi scaduti e confidando nei giorni disponibili per gli eventuali ricorsi, questa offerta mira a mantenere l’impianto in attività per lavorare il silicio. Anche la China Group Companies Association, associazione imprenditoriale cinese i cui associati generano un fatturato per oltre 2 trilioni di dollari, hanno supportato l’iniziativa della Hector, manifestando interesse per la qualità dei prodotti della Solland” sostiene il Consigliere pentastellato.
“Questo tipo di produzione e la qualità dei manufatti – continua Nicolini – rappresentano un asset strategico per il Governo cinese, che ha come obiettivo la differenziazione delle fonti di approvvigionamento per la produzione di semiconduttori, tra le componenti fondamentali per l’industria tecnologica. Le aziende ad oggi capaci di raffinare il silicio così sono solo 5 o 6 al mondo, tra cui la Solland e il player più presente sul mercato cinese, la tedesca Wacker“.
“Nella guerra dei dazi tra USA e Cina, quest’ultima ha interesse a differenziare le fonti di fornitura, considerando anche che la Wacker possiede diversi stabilimenti nel Nord America. La vicenda Solland supera i confini nazionali e si inserisce in complesse strategie di geopolitica internazionale. Invece di fare una riflessione, il Presidente della Provincia parla esclusivamente di svuotamento totale dell’impianto, condannando lo stabilimento ad essere smantellato” denuncia il grillino. “L’effetto di tale volontà avrebbe fatto desistere ogni compratore, se solo non fosse un punto chiave per la geografia mondiale, italiana e sudtirolese“.
“La Hector Capital – riporta Nicolini – ha già fatto pervenire un milione e mezzo di dollari come garanzia dell’offerta di cinque milioni. Accettare tale offerta rappresenterebbe per la Provincia e la comunità un risparmio superiore ai dieci milioni di euro, non dovendo più coprire i costi di svuotamento dell’impianto, interamente a carico della Provincia“.
“Il gruppo M5S altoatesino ha presentato un’interrogazione in Consiglio provinciale per comprendere quali spese la Provincia propone di assumersi in caso di smantellamento e se si intenda aprire a possibilità che l’impianto torni ad essere produttivo“, dichiara il Consigliere. “Quello di Silicon sarebbe un impianto industriale pienamente integrato nelle strategie europee di sviluppo sostenibile, in quanto il silicio non sarebbe impiegato nei circuiti elettronici ma nei pannelli solari, motori della nuova economia verde“.
“Questo è un classico esempio di come la nostra Autonomia, a volte, rischi di andare verso il provincialismo senza volgere lo sguardo al di là del Brennero” conclude Nicolini.