Katia Rossato, Consigliere provinciale di Lega Salvini Trentino, è intervenuta nella giornata odierna all’interno della discussione circa l’organizzazione di eventi per la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.
Rossato ha iniziato il suo intervento ricordando alcuni passi fondamentali che hanno portato la società ad avere maggior consapevolezza circa questo tema come la convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei riguardi delle donne del 1979 e la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite a Pechino nel 1995, dove è stato stabilito come le violenze di genere fossero una violazione dei diritti fondamentali.
“Da questo percorso intrapreso dall’Onu si giunse alla creazione nel 1999 della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che venne istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. Tale istituzione invita i Governi, le organizzazioni internazionali e le organizzazioni non governative a intraprendere iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della violenza di genere” ha poi spiegato.
Katia Rossato, portavoce per l’occasione di tutto il gruppo Consiliare di Lega Salvini Trentino, ha poi evidenziato come sebbene il tema sia riconosciuto a livello internazionale sia necessaria una maggiore attenzione, considerati anche i numerosi casi che si continuano a verificare, purtroppo anche in Trentino, di violenza sulle donne e femminicidio.
Per il Consigliere di Lega Salvini Trentino è importante puntare a campagne di sensibilizzazione che permettano di eradicare definitivamente il concetto che la donna sia di proprietà dell’uomo, concetto che, nei secoli, ha contribuito enormemente alla diffusione delle violenze di genere.
“La violenza contro le donne e il femminicidio devono essere, a mio avviso, accostati anche da una sensibilizzazione nei confronti di tutti quegli abusi che le donne subiscono e che spesso vengono – in virtù del politicamente corretto – taciuti o minimizzati da parte dei media. Voglio parlare per esempio della mutilazione genitale femminile in nome di un tradizionalismo miope totalmente incompatibile con i traguardi raggiunti dalla nostra civiltà” ha poi proseguito Rossato.
Ponendo l’accento sulle difficoltà che alcune donne incontrano, sopratutto nei paesi con meno risorse dove si arriva anche alla vendita del proprio utero, Katia Rossato ha concluso il suo intervento facendo notare come, anche la mercificazione (costretta) dell’utero sia una forma di violenza contro le donne.