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Economia

Trentino Sviluppo: “C’è voglia di impresa sul territorio”

Dalla valorizzazione delle idee d’impresa al radicamento e alla crescita nei territori di montagna fino alla finanza d’impresa, le opportunità promosse dall’ente pubblico hanno riscosso un grande interesse. Sono state infatti 205 le manifestazioni d’interesse e le candidature di aziende e imprenditori dal Trentino – e anche da fuori Provincia – pervenute entro il 31 ottobre a Trentino Sviluppo in risposta ai tre bandi aperti nei mesi scorsi.

Particolarmente significativa la voglia delle donne trentine di mettersi in gioco nel mondo della nuova imprenditorialità: è arrivato infatti dalla componente femminile oltre l’80% delle domande di finanziamento del bando “Nuova imprenditorialità” che ha raccolto complessivamente 87 adesioni. Sono state 112 le manifestazioni di interesse pervenute invece sul bando “Fare impresa nel cuore delle Alpi“, rivolto alle attività economiche che operano o intendono operare nei piccoli comuni di montagna al di sopra dei 400 metri di altitudine; nei prossimi giorni si procederà ad una pre-selezione in vista di una graduatoria definitiva dopo il superamento di una seconda fase di valutazione.

Numerose le imprese del settore zootecnico-caseario e della filiera del legno interessate. Sono 6, infine, le proposte di “Matching fund“. I tre bandi confermano potenzialità e brio del comparto economico trentino, fortemente intenzionato a crescere grazie anche agli strumenti operativi messi a disposizione dalla Provincia autonoma di Trento e da Trentino Sviluppo.

Particolarmente soddisfatto dell’interesse riscosso dalle diverse misure di sostegno alla nuova impresa Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento: “Le oltre 200 adesioni ai tre bandi emessi da Trentino Sviluppo testimoniano che con questi strumenti abbiamo intercetto una reale esigenza, legata alla volontà di avviare progetti d’impresa radicati in comuni di montagna o decentrate rispetto ai tradizionali luoghi industriali del nostro territorio“.

Un’altra risposta concreta alle istanze raccolte agli Stati Generali della Montagna e che ora siamo chiamati a supportare nella fase operativa, affinché i progetti portino davvero lavoro e opportunità economiche a donne, giovani e persone che hanno deciso di mettersi in gioco” continua l’Assessore. “Inoltre le sei adesioni al bando Matching fund evidenziano l’interesse per progetti di finanza innovativa legati a progetti di sviluppo tecnologico, che possono posizionare il territorio sulle frontiere più avanzate“.

Trentino Sviluppo, in attuazione alle nuove strategie di sviluppo locale promosse dalla Provincia autonoma di Trento e connesse anche agli Stati Generali della Montagna, ha pubblicato, a inizio estate, tre bandi pubblici che si sono chiusi giovedì 31 ottobre. Un primo bando, dedicato all’imprenditoria nelle zone montane; un secondo bando rivolto in particolare alle persone in condizione di svantaggio che si mettono in proprio; e un terzo bando relativo al “matching fund”, in cui l’ente pubblico pareggia, con un contributo di pari importo concesso all’impresa innovativa, l’investimento raccolto da quest’ultima da investitori privati.

Il “Bando Fare impresa nel cuore delle Alpi” ha raccolto, nella prima fase di pre-selezione, quella della ricognizione delle manifestazioni di interesse, 112 domande. Il 28% circa interessano il Trentino sud-occidentale e un altro 22% la Valsugana. Significativa anche la percentuale di progetti riguardanti le Valli di Non e Sole (15%), mentre per Fiemme, Fassa e Primiero sono giunte il 13% delle manifestazioni di interesse.

Il terzo bando di Trentino Sviluppo che si è chiuso alla fine di ottobre, più tecnico e destinato a una nicchia di startup tecnologiche ad elevato tasso di innovazione, è il cosiddetto “Matching fund“, che ha raccolto 6 candidature. Si tratta di un meccanismo di finanziamento congiunto pubblico-privato per il sostegno alle startup e piccole-medie imprese innovative. Un modello che prevede un intervento di sostegno in equity, per un importo massimo di 200 mila euro, erogato dall’ente pubblico a patto che l’azienda sia riuscita ad ottenere un investimento di pari importo da un investitore privato.