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Politica locale

Approvata la riforma sui vitalizi in Trentino – Alto Adige. Si passa al sistema contributivo

Un generale clima di serenità ha contraddistinto l’approvazione del disegno di legge sui vitalizi che prevede il passaggio al sistema contributivo. Il testo entrerà in vigore nel rispetto del termine del 1 dicembre fissato dall’accordo Stato-Regioni. I dati sulla spesa saranno pubblicati annualmente sul sito del Consiglio regionale.

Si tratta di una legge che nasce dall’esigenza di adeguare la normativa regionale alle disposizioni governative, in base all’accordo Stato-Regioni. Con questa legge, di fatto, per gli ex Consiglieri regionali e per i titolari di assegni di reversibilità, l’ assegno vitalizio viene quantificato sulla base della contribuzione obbligatoria effettivamente versata dal Consigliere nel corso del mandato o dei mandati effettivamente svolti, diversamente dal precedente regime a carattere retributivo, ove il trattamento economico era determinato senza alcuna connessione ai versamenti effettuati.

Per determinare la quantificazione è applicata la metodologia di calcolo approvata dall’intesa Stato-Regioni che prevede di calcolare i periodi contributivi di ciascun Consigliere, i contributi ordinari effettivamente versati e quelli volontari versati per il completamento della Legislatura, la prima data di erogazione del vitalizio, la data di nascita e la titolarità dell’assegno vitalizio o dell’assegno di reversibilità.

La stessa metodologia prescrive di calcolare il montante contributivo sulla base dei dati individuali sopra individuati e delle percentuali di trattenuta sulle indennità consiliari stabilite dalle singole norme regionali. Prescrive altresì di applicare una quota di contributi a carico dell’ente pari a 2,75 volte il contributo a carico del percettore. In più la spesa necessaria all’erogazione dei medesimi assegni ricalcolati con il mero metodo contributivo non può eccedere quella attualmente sostenuta, tenendo conto che ciascun assegno vitalizio rideterminato non può esso stesso comunque superare l’importo erogato ai sensi della normativa ancora vigente.

Sulla riforma è intervenuto il Capogruppo della Lega Salvini Trentino Mirko Bisesti che si è complimentato con il Presidente Paccher per come ha gestito questo passaggio: “Sicuramente lo sforzo fatto di mediazione è stato importante”.  Ha quindi parlato dei danni fatti nel passato: “La politica non è privilegio, è servizio. Non dobbiamo usare la demagogia del dover tagliare tutto, ma quello che è stato fatto alcuni anni fa è stato un vulnus importante. Quelle scelte fatte anni fa, sono stati sbagli, dei veri privilegi. Un lavoratore che lavora tutta la vita si sogna quelle cifre che sono state date allora e hanno creato una distanza”. “Sono fiero del lavoro fatto dal Presidente Paccher e dalla Capigruppo. L’immagine che oggi diamo, a solo un anno dalla nostra elezione, è una immagine fondamentale. Dobbiamo metterci nelle condizioni di lavorare nelle migliori condizioni possibili tagliando i privilegi”.

Filippo Degasperi (M5S) ha ricordato le cifre frutto della legge del 2012 e il percorso della legge. “In quella occasione, quando noi, in pochi, cercavamo l’intervento della Regione in un altro verso, quello di cui oggi stiamo parlando, ovvero il ricalcolo contributivo, ci siamo sentiti dire che era incostituzionale”. “Con la riforma del 2014 il Consiglio regionale annunciava che avrebbe recuperato il 50% delle somme erogate”. “Quelle piccole restituzioni che erano state richieste, non sono arrivate”. Ha detto che qualche aspetto positivo della legge del 2014 c’era e ha parlato del tetto a 9.000 euro. “Sul nuovo disegno di legge questo scompare. Io non faccio i complimenti al Presidente Paccher. Avremmo potuto essere i primi ad adeguarci, avremmo potuto provvedere prima che lo facesse Roma e invece siamo arrivati ultimi. Non posso farle i complimenti perchè ha inaugurato una nuova modalità di dare le informazioni che le limita ai Consiglieri. Conoscere l’ammontare delle cifre erogate è un diritto dei cittadini”. “Voterò contro, non perchè sia contro i tagli, ma perchè in questo testo rimane quel peccato originale che sono le anticipazioni fatte con il disegno di legge del 2012”.