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Muore cane antidroga. Spacciatori a Polizia: “Anche noi abbiamo sentimenti, ci dispiace”

Il cane si sa è considerato il migliore amico dell’uomo, un cane, per gli appassionati, è in grado di suscitare emozioni nelle persone molto più facilmente di qualsiasi altro animale. Per questo ogni volta che un cane scompare, soprattutto se in circostanze tragiche, la notizia non sconvolge solamente i padroni ma anche tutti i cinofili.

A Thiene in provincia di Vicenza Rocky, cane antidroga del Consorzio di polizia locale Nordest Vicentino e Alto Vicentino, è morto pochi giorni fa a causa di alcune complicazioni sorte a seguito di una torsione allo stomaco (patologia molto comune nei cani di taglia medio-grossa), gettando nello sconforto tutti i “colleghi” che avevano lavorato con lui.

I cani antidroga, com’è noto, sono animali addestrati dalle forze di polizia in modo da renderli capaci di identificare le sostanze stupefacenti grazie al loro spiccato senso dell’olfatto. Nello specifico, nel corso dell’addestramento, vengono utilizzate speciali bombole con all’interno la sostanza stupefacente in modo da abituare il cane all’odore e, una volta terminato l’addestramento, riconoscerlo.

L’utilizzo dei cani antidroga all’interno delle operazioni di pubblica sicurezza, rientra nel più ampio reparto delle unità cinofile. Corpi che utilizzano i cani per diverse operazioni di pubblica sicurezza tra cui: vigilanza, contrasto alle sostanze stupefacenti, ricerca di sostanze esplosive e ricerca e soccorso sia in superficie che sotto le macerie.

In questa triste vicenda, l’incredibile, è stato che a dispiacersi per la prematura scomparsa dell’animale non sono stati solamente i membri delle Forze dell’Ordine, ma anche gli spacciatori che Rocky quotidianamente combatteva.

Un poliziotto infatti ha ritrovato, nei pressi dell’autorimessa del Commando di Polizia, una lettera anonima (ma chiaramente riconducibile agli spacciatori locali) con la quale i “criminali” esprimevano il loro cordoglio per la scomparsa del cane antidroga.

“Saremo criminali, spacciatori, delinquenti, ma anche noi abbiamo sentimenti. Un cane non può avere nessuna colpa e quello che è successo dispiace pure a noi. Magari avete pensato che avessimo stappato una bottiglia ma non è così. Ciao agenti, buona caccia” questo è stato il tributo che gli spacciatori hanno voluto riservare al loro avversario.

Alla lettera, perchè il mittente non restasse ignoto, è stata allegata una bustina contenente qualche grammo di marijuana e ashish.

Al netto di qualche errore grammaticale e del disdicevole fatto di aver allegato della droga alla missiva, gli spacciatori hanno mostrato come l’amore per i cani possa unire anche categorie che per natura sono agli antipodi come quella dei criminali e della Polizia.

Carlo Alberto Ribaudo