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Poveri a Trento, oltre 3.400 persone da Caritas e Fondazione Comunità solidale

Sono 3.446 le persone che la Chiesa trentina ha aiutato lo scorso anno attraverso la Caritas diocesana e la Fondazione Comunità solidale. Il dato è sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente, quando le persone incontrate furono 3.421.

La fotografia della povertà, ricavata dall’attività delle due realtà ecclesiali trentine, è stata illustrata in settimana presso il Polo culturale Vigilianum a volontari e operatori, alla presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi. L’incontro è stato introdotto da don Cristiano Bettega, delegato dell’Area testimonianza e impegno sociale, e dal referente Caritas Alessandro Martinelli.

Come hanno spiegato Federica Rubini e Giulio Bertoluzza, la Caritas trentina ha attivato sul territorio 18 Centri di ascolto, mentre la Fondazione comunità solidale è presente con 22 Punti di ascolto parrocchiale. Tra le 3.446 persone incontrate lo scorso anno, gli italiani rappresentano il 37% del totale. La componente straniera proviene in maggioranza dal continente africano (56%).

La cittadinanza marocchina è la più rappresentata, (oltre 1 straniero su 5 proviene dal Marocco), seguita da quella pachistana, con 304 presenze. Cinque gli ambiti di intervento su cui si è articolata l’attività di Caritas e Fondazione: ascolto, accoglienza, abitare, migranti e lavoro.

Oltre agli sportelli attivi sul territorio, il servizio di ascolto è stato portato avanti anche attraverso le Unità di strada di Trento e Rovereto, che incontrano persone senza fissa dimora che vivono sul territorio provinciale, e dal “Servizio carcere”, a favore dei detenuti privi di riferimenti sul territorio. Per quanto riguarda i programmi di accoglienza per richiedenti protezione internazionale, corridoi umanitari e TerzAccoglienza, le persone incontrate sono state 199.

I servizi messi in campo sul piano dell’orientamento e dell’inserimento lavorativo hanno affiancato lo scorso anno 66 persone. Molte di loro hanno trovato un’occupazione sul libero mercato, o sono state inserite nei diversi progetti lavorativi in essere all’interno dei servizi di Caritas e Fondazione. Sensibilmente cresciuta, rispetto al 2017, la richiesta di alimenti: se due anni fa le richieste erano state 9.227, lo scorso anno sono state 9.601. Stesso vale per le domande di beni materiali, passate dal 1.878 a 2.109.