In Italia esistono circa 6 medici ogni 1.000 abitanti, il più alto tasso del mondo e un patrimonio straordinario, se si considerano i benefici per i pazienti e il rapporto che ne scaturisce tra i due.
A questo numero però non corrisponde, purtroppo, un buono stato di salute del Sistema Sanitario, denunciato anche dal Ministro della Salute Roberto Speranza, che ha parlato di impoverimento e di mancata fruizione di cure per oltre 4 milioni di famiglie italiane.
“Per risollevare il SSN – scrive l’Adiconsum in un comunicato stampa – occorre ridurre il deficit sia in termini di servizi che di aggiornamento del personale medico sanitario, ma anche informare correttamente i consumatori sulle alternative possibili“.
Fino ad oggi, anche a fini prudenziali, ha prevalso la medicina difensiva con un costo di 165 euro a testa su un totale di spesa sanitaria di 1.147 euro ad utente. Considerato che tale pratica è attuata dal 93% dei medici intervistati secondo la ricerca commissionata da Il Sole 24 ORE nel 2017, la perdita per la spesa sanitaria si attesta intorno al 10%.
A questo dato, si deve aggiungere il costo delle liti medico-paziente sempre più frequenti. Nel solo 2018, per spese legali e sentenze spesso sfavorevoli, le liti sono costate al SSN oltre 190 milioni di euro, circa 522 mila euro al giorno, con un incremento dell’8,9% rispetto all’anno precedente.
Ogni anno i consumatori e quindi il sistema sanitario complessivamente, “bruciano” per liti e cause tra pazienti e medici un importo medio pari a 50.000 euro per cause civili e a 36.000 euro per cause penali. “Considerando che vengono intentate circa 35.000 cause all’anno, si perdono senza generare servizi diretti alla salute circa un miliardo e mezzo di euro” stima l’Adiconsum.
Una tale cifra potrebbe essere ampiamente destinata a finanziare l’accesso sanitario a quelle famiglie che ad oggi non possono permetterselo. “In considerazione del fatto che è provato statisticamente che un professionista aggiornato è soggetto a meno richieste di risarcimento, riteniamo che basterebbe vigilare sul corretto aggiornamento professionale, rendendolo pubblico ed emanando i decreti attuativi necessari a rendere esecutiva la Legge Gelli, in particolar modo nella parte relativa all’obbligatorietà dell’aggiornamento per la copertura assicurativa del medico, anche in virtù dell’imminente scadenza del triennio formativo” propone l’Adiconsum.
“Abbiamo quindi scritto al Ministro Speranza per trovare una soluzione, al fine di ridurre i costi e di conseguenza la povertà sanitaria, lanciando così la Campagna informativa #pensiamoallasalute” conclude l’Adiconsum.