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Riforma MES. Conte replica a Salvini: “Salvini vada in procura e io lo querelerò per calunnia”

Uno scontro che non accenna a fermarsi quello tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte sulla riforma del MES, ovvero del Fondo Salva-Stati. Con tanto di minaccia di azioni legali. Matteo Salvini e la Lega vanno all’attacco del premier, Giuseppe Conte. L’ex ministro dell’Interno lancia un affondo chiamando in causa anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Chiederemo al garante della Costituzione di farla valere. Questo è un attentato alla sovranità nazionale”, dice riferendosi all’adesione italiana al fondo salva-Stati europeo.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha nel frattempo annunciato che riferirà lunedì in aula alla Camera. E intanto replica: “Spazzerò via mezze ricostruzioni, menzogne, mistificazioni. A chi oggi si sbraccia a minacciare, io dico: Salvini vada in procura a fare l’esposto, e io querelerò per calunnia”. E lo sfida: “Vorrei chiarire agli italiani che io non ho l’immunità, lui sì, e ne ha già approfittato per il caso Diciotti. Veda questa volta, perché io lo querelerò per calunnia di non approfittarne più”.

Ma in cosa consiste la riforma del Mes criticata da Salvini e non solo? Secondo quanto concordato finora all’Eurogruppo per accedere agli aiuti del Mes il governo dovrà rispettare tre condizioni: non essere in procedura di infrazione; avere il deficit sotto al 3% da due anni, rispettare la regola che impone di avere il rapporto debito Pil inferiore al 60%. L’Italia evidentemente è fuori da questi parametri ma potrebbe comunque beneficiare dell’intervento del Fondo a patto di accettare la ristrutturazione del debito.