Sta facendo scalpore un filmato in cui una parte della componente socialista della nuova Commissione von der Leyen intona, davanti al logo del loro gruppo partitico europeo, il canto “Bella Ciao”. Tra i primi a intervenire, come sempre tra i più attivi europarlamentari della Lega, anche l’eurodeputato Angelo Ciocca, che con un tweet al veleno ha ricordato (dopo questo episodio) l’evidente non imparzialità dei “burocrati di Bruxelles”, anche nella formazione del nuovo esecutivo targato Conte II.
La nutrita delegazione vedeva la presenza non solo dell’ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – neo-commissario europeo per l’Economia – ma anche altri esponenti chiave di quello che è sostanzialmente il “Governo” dell’Unione Europea. A intonare il coro, infatti, sembra sia stato proprio il numero due della von der Leyen, ovvero Frans Timmermans.
L’olandese, esponente del Partito del Lavoro, ricoprirà anche l’incarico di Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, oltre che di Commissario europeo per il clima. L’aver intonato un tale coro – riferimento a Salvini o una visione troppo prolungata de La casa di carta? – di fronte a un imbarazzato Gentiloni, dovrebbe rendere più chiaro cosa si nasconda dietro al “Green deal” europeo.
Insieme a Timmermans e a Gentiloni si sono messi a cantare a tenere il tempo battendo le mani anche Maros Sefcovic, slovacco vicepresidente per le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, Jutta Urpilainen, finlandese commissario per i partenariati internazionali, Nicolas Schmit, lussemburghese commissario per il lavoro e i diritti sociali, Helena Dalli, maltese commissario per l’uguaglianza ed Elisa Ferreira, portoghese commissario per la coesione e le riforme.
Si spera che la Commissione von der Leyen, nei prossimi 5 anni di governo, abbia su temi chiave come economia, ambiente, lavoro e diritti un’idea un po’ più moderna, rispetto alla resistenza partigiana.