Non si placano le polemiche dopo la manifestazione storica dei krampus a Vipiteno, accusati di razzismo. Una storia particolare, ma che alla fine ha subito un ingigantimento superiore alle aspettative. Nel famoso video compariva una persona con una giacca blu picchiata proprio da uno di questi, peccato che era tutto organizzato e che non c’era nessun episodio di razzismo così come evidenziato da taluni.
“Secondo me – afferma l’uomo picchiato nel video – è arrivato il momento in cui devo dire io qualcosina. Perché sono io quello con la giacca blu che ha preso il calcio stando per terra. Per me le scene nel video non sono assolutamente gravi. Io, come ogni anno, sono partito con i miei amici gia la mattina a cercare i diavoli, perché noi vogliamo prendere „botte“. Infatti non vediamo l‘ora finché finalmente arriva il 5 dicembre. Siamo come dei piccoli bambini che aspettano Natale. Il giorno dei diavoli per tantissimi Vipitenesi è il giorno piú bello di tutto l‘anno. Forse per persone che non sanno di che cosa si tratta il video puó sembrare brutale, pero per noi è normale. Se aspettate la fine del video vedete che tutti i „Tratzer“ (sono quelli che vanno in giro a irritare i diavoli e che prendono botte volentieri) si avvicinano di nuovo ai diavoli. Le scene del video si sono svolte intorno alle ore 13:00-13:30 e tutti noi Tratzer abbiamo continuato nello stesso modo fino alla sera. E questo dimostra che veramente non e cosi grave quello che è successo e che anche ci piace a trascorrere la giornata prendendo botte. Certo che ci sono qualche lividi il giorno dopo ma non mi sono mai fatto veramente male e non conosco anche nessuno che si è veramente fatto male, perché sappiamo molto bene cosa succedera e quindi ci vestiamo bene”.
La “vittima” del krampus pseudorazzista ha poi voluto aggiungere: “E ancora qualcosa che riguarda l‘ accusa del razzismo: sono nato a Vipiteno e conosco ognuno che c‘é nel video, sia diavoli ma anche Tratzer, e nessuno di loro è un migrante.
Sono amico dei diavoli di Vipiteno e scrivo queste righe, perché non voglio che qualsiasi cosa metta in pericolo questo giorno per me meraviglioso”.
La festa che vede coinvolti i krampus inizia con il vescovo San Nicola, solitamente trainato su un carro, che interroga i bambini e si mostra con una folta barba bianca. Con i bambini che nel corso dell’anno si sono comportati bene, egli sarà generoso con piccoli dolci, mentre per quelli che non si sono comportati bene, ci sarà un brutto rimprovero. Oltre a questo compito, San Nicola deve placare le ire dei Krampus nei confronti degli spettatori.
I Krampus, infatti, sono selvaggi, violenti e inferociti, e quindi in questa particolare serata danno sfogo a quelle forze che per tutto il resto dell’anno rimangono represse. Rincorrono, fra urla, mugugni e grida, i bambini, i ragazzi, ma anche gli adulti e i più anziani, spingono la gente, dando pesanti frustate e colpi di verga alle gambe di chiunque capiti tra i loro piedi.
Appena il sole tramonta, San Nicola scompare dalla sfilata, lasciando incontrollati i demoni, che senza inibizioni rispondono colpo su colpo alle provocazioni dei ragazzi e degli adolescenti. Le rincorse e gli inseguimenti da parte dei demoni possono durare anche ore, fino a quando le tenebre riavvolgono la parata di demoni e, lungo le vie, non è più possibile vederne alcuno.
Per concludere, il divertente e tenebroso spettacolo offerto dai Krampus costituisce un’efficace sintesi di tradizione e cultura