Crepet: “Rabbia sociale sul web? Che ci sia gente che approfitta di uno strumento che ti rende visibile dalla tua caverna è abbastanza comprensibile. I 3 minuti di notorietà li ottieni bestemmiando e non certo facendo un ragionamento raffinato. Il problema è se la classe dirigente ragiona così o no. Se così ragiona un signore che ha anche i suoi motivi per essere arrabbiato col mondo va anche bene, se è la classe dirigente che si informa e che informa attraverso questi strumenti comincio ad avere qualche perplessità. 4 milioni di italiani usano psicofarmaci? 4 milioni mi sembrano anche pochi. Questo fa parte anche della cattiva cultura sanitaria che abbiamo, legata a forum, chat, cose che si leggono sulla rete.
Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Secondo il Censis gli italiani sono sempre più incerti, stressati e dipendenti dallo smartphone. “Un quadro abbastanza scontato –ha affermato Crepet-. Dire che gli italiani sono sempre con lo smartphone è come dire che mangiano la pasta. Non so se siamo campioni mondiali o siamo vice, mi pare anche un dato sottostimato. Lo smartphone è uno strumento di lavoro e comunicazione, ma anche di svago. Su questo non farei una battaglia punica, il problema è educativo semmai. Se poi, per parlarci, usiamo una scrittura tipo whatsapp e non usiamo più le parole, gli sguardi, gli incontri, io sarei preoccupato ma non solo per l’Italia, per il mondo”.
La rabbia sociale è dovuta per Crepet anche all’informazione. “Che ci sia gente che approfitta di uno strumento che ti rende visibile dalla tua caverna è abbastanza comprensibile. I 3 minuti di notorietà li ottieni bestemmiando e non certo facendo un ragionamento raffinato. Il problema è se la classe dirigente ragiona così o no. Se così ragiona un signore che ha anche i suoi motivi per essere arrabbiato col mondo va anche bene, se è la classe dirigente che si informa e che informa attraverso questi strumenti comincio ad avere qualche perplessità. La formazione, sapere le cose è fondamentale”.
4 milioni di italiani usano psicofarmaci. Ad avviso di Crepet: “Gli psicofarmaci sono molto vicini al nostro umore. E’ chiaro che se uno ha una preoccupazione, 40 anni fa era molto complicato andare in una farmacia a prendere un ansiolitico, oggi basta andare da qualsiasi medico di base e te lo dà. 4 milioni mi sembrano anche pochi, a volte c’è un uso saltuario, sintomatico. Questo fa parte anche della cattiva cultura sanitaria che abbiamo, legata a forum, chat, cose che si leggono sulla rete. Siamo in un periodo in cui non vogliamo affrontare le cose, le vogliamo risolvere temporaneamente, buttiamo molta polvere sotto al tappeto”.