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Cooperazione internazionale: la Giunta rimane ferma nelle intenzioni di usare al meglio il denaro pubblico

Alla fine si è dimesso non senza polemica Mario Raffelli, Presidente del Centro per la Cooperazione internazionale di Trento. Per sua stessa ammissione il Presidente si è dimesso a causa dei tagli operati dalla Provincia che porteranno, nell’arco del prossimo triennio, ad una sensibile riduzione dei fondi destinati alla Cooperazione Internazionale.

Attraverso un’accorata conferenza stampa di addio, Mario Raffaelli, ha puntato il dito dritto contro l’Amministrazione provinciale rea di non essersi assunta le proprie responsabilità e di dato il via ad una serie copiosa di licenziamenti pur di non dover dare i cinquantamila euro che erano stati richiesti come aumento del contributo provinciale.

Alla luce di queste nuove polemiche sorte intorno ai tagli alla Cooperazione Internazionale, e dei nuovi attacchi rivolti alla Giunta provinciale, diventa doveroso fare alcune precisazioni. Su tutte quella che la Giunta ha disposto tagli ai finanziamenti pubblici alla Cooperazione Internazionale a fronte di una costante crescita di finanziamenti non provinciali (come peraltro ammesso dallo stesso Raffaelli).

Riducendo i finanziamenti provinciali ad una Cooperazione Internazionale che negli anni è stata oggetto di numerose critiche da parte dell’allora opposizione, vi sarà la possibilità da parte dell’esecutivo provinciale di dislocare quelle risorse per investire in settori dove il Trentino è assolutamente carente. Settori dove sono anni che la popolazione trentina richiede un intervento diretto dell’amministrazione provinciale.

In questo modo la Giunta non solo si assicura di evitare che il denaro pubblico venga sprecato investendo in settori dove non vi è l’assoluta necessità di intervenire, ma si garantisce anche di soddisfare le richieste della popolazione che nell’ottobre del 2018 chiedevano a gran voce un cambiamento dopo anni di amministrazione della sinistra.

Del resto i numeri parlano chiaro. Dopo anni in cui la solidarietà internazionale ha beneficiato di aiuti sostanziosi – solo nella Legislatura precedente sono stati finanziati progetti per 56 milioni di euro (40 dalla Provincia, 16 dalla Regione), ossia 100 miliardi delle vecchie lire -, il calo delle risorse ha reso urgente il ripensamento, disposto con il recente Assestamento di bilancio, della quota fissa del finanziamento verso iniziative e progetti esteri.