La crisi della Banca Popolare di Bari può essere l’occasione per restituire al Sud quello che è del Sud e creare una grande banca pubblica per il Mezzogiorno.
A fine novembre 2018 il Banco di Napoli è scomparso definitivamente, la sua storia è la storia del furto ai danni del Mezzogiorno, la crisi della Bpb è l’occasione per restituire il maltolto.
La crisi artefatta del Banco di Napoli fu risolta vendendo il capitale sociale a BNL e INA per 61,6 miliardi di lire, Ina e BNL vendettero a Intesa San Paolo quattro anni dopo per 6000 miliardi di lire.
La differenza servì per sanare BNL, all’epoca dello Stato.
Contemporaneamente, per i crediti deteriorati, fu creata una “bad bank” chiamata Società Gestione Attività che ha recuperato il 90% dei crediti deteriorati (quasi tutti di famiglie ed imprese meridionali) con un risultato di 6 miliardi di euro e un utile netto di un milardo di euro.
Queste somme sono state destinate al Fondo Altante2 ed utilizzate per salvare Monte dei Paschi di Siena e Veneto Banca.
Complessivamente la svendita della grande banca pubblica del Mezzogiorno ha spostato complessivamente dal Mezzogiorno verso lo Stato e verso il Nord circa 4 miliardi di euro di cui un miliardo di euro solo come utili di Sga per i crediti deteriorati.
Utilizzare almeno il miliardo di Euro di utili di Sga per trasformare Banca Popolare di Bari in una grande banca pubblica per il Mezzogiorno sarebbe solo restituire al Sud una parte di ciò che il furto del Banco di Napoli ha tolto al Sud per destinare alle banche del Nord.