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Editoriali

Il personaggio dell’anno 2019 per Secolo Trentino è Fausto Biloslavo

Il personaggio dell’anno 2019 per il Secolo Trentino è Fausto Biloslavo. Nato a Trieste, agli inizi degli anni Ottanta sceglie la strada del giornalismo, che percorre tutt’ora. Nel 1982 segue la Guerra del Libano come fotografo freelance e un anno dopo, insieme ai colleghi Almerigo Grilz e Gian Micalessin fonda l’«Albatros Press Agency», agenzia di stampa che collabora con «Panorama», «Tg1», «Avvenire», «L’Europeo» e il «Sunday Times», realizzando servizi in aree del mondo interessate da fenomeni bellici o rivoluzionari. Nel 1987 Biloslavo viene arrestato in Afghanistan dalle truppe governative filo-sovietiche, alla fine di un lungo reportage con i mujaheddin del comandante Ahmad Shah Massoud. Rimane in carcere per sette mesi, riuscendo a rientrare in Italia solo grazie all’intervento diretto del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

All’inizio degli anni novanta è inviato in Jugoslavia, dove segue gli eventi in corso in Croazia, Bosnia e Kosovo. Nel 2001 è uno dei primi giornalisti a entrare a Kabul liberata dai talebani e nel 2003 segue al fianco delle truppe anglo-americane l’attacco all’Iraq fino alla caduta di Saddam Hussein. Nel 2011 è l’ultimo giornalista italiano a intervistare il colonnello Gheddafi prima della sua deposizione e assassinio.

La sua costanza e determinazione nel non lasciarsi intimorire dai facinorosi che per ben due occasioni hanno tentato di bloccare lo svolgimento di un seminario al quale era stato invitato presso l’Università di Trento hanno portato la redazione del Secolo Trentino a prendere la decisione di nominare Fausto Biloslavo come personaggio dell’anno. Tra i meriti che hanno indirizzato la decisione, va segnalato anche l’aver portato alla luce con la sua attività il clima intimidatorio che certi personaggi – che si autoprofessano paladini della libertà d’espressione – stanno perpetrando con mezzi antidemocratici all’interno dell’Ateneo e non solo.

Questo non ha però scoraggiato Biloslavo, ma anzi è riuscito a condurre una serata informativa – resa possibile anche grazie all’intervento dell’assessorato provinciale competente – per spiegare in modo pacato, civile e particolareggiato una situazione delicata come quella che interessa oggi il Medio Oriente, ampliando il bagaglio culturale di tutti coloro che, abbandonando gli stereotipi ideologici di taluni, hanno preso parte all’evento, onorando così la professione giornalistica compiendo il proprio dovere di fare informazione.

La redazione di Secolo Trentino lo ritiene personaggio di quest’anno perché ha dimostrato di svolgere la professione di giornalista con serietà e determinazione, dando onore ed estrema dignità ad una professione che rende spesso i giornalisti meri volti al servizio solo dei potenti di turno.

M.S.