Bagnoli, Consulta dei CAF, a Radio Cusano: “I furbetti del Reddito di Cittadinanza? Sono un numero esiguo. La misura è giusta ma deve ancora camminare per diventare un mezzo che aiuti ad entrare nel mondo del lavoro. Le strutture a valle, quelle che devono trovare lavoro fanno fatica. Abbiamo un mercato del lavoro in difficoltà, non è facile collocare 800mila persone. Il reddito di cittadinanza ha comunque risposto al grido di dolore di molte famiglie in difficoltà”.
Massimo Bagnoli, Amministratore unico della consulta nazionale dei CAF, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, per commentare i dati riguardanti i “furbetti” del reddito di cittadinanza
“I cittadini che sono stati scovati e redarguiti giustamente sono un numero molto, molto limitato. La gran parte delle famiglie e delle persone che si sono rivolte ai CAF avevano effettivamente diritto e bisogno del reddito di cittadinanza. Starei attento a esasperare dei dati che sono comunque residuali. Ci sono i furbetti purtroppo, forse qualcuno non è ancora stato scovato. I CAF non sono quei soggetti che vanno ad indagare. Il Reddito di cittadinanza si richiede con un’autocertificazione. Il cittadino ci fornisce una serie di informazioni e chi ha fatto poi i controlli ha scovato e punito i furbetti”. Secondo i dati raccolti solo il 3,6% di chi riceve il Reddito ha poi trovato lavoro: “. Questa è una misura che è di sostegno al reddito, deve ancora camminare per diventare un mezzo per entrare nel mercato di lavoro. In un sistema ideale sarebbe la strada giusta. Le strutture a valle, quelle che devono trovare lavoro fanno fatica. Abbiamo un mercato del lavoro in difficoltà, non è facile collocare 800mila persone. Non credo possa essere la soluzione ai problemi di lavoro. Bisogna partire da un’analisi del contesto Paese. Ci sono situazioni molto diffuse con persone e famiglie in difficoltà economica. Verso quelle famiglie bisogna intervenire e il reddito di cittadinanza ha risposto a questo grido che proviene da una fetta importante della società”.