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Elezioni comunali 2020, Cia (AGIRE): “Da stella alpina a stella rossa ci vuole poco”

“I’ha tradì de nòvo” (Hanno tradito di nuovo), questo è il coro quasi unanime che si è alzato questa mattina tra gli elettori del PATT che, alle scorse elezioni provinciali, avevano scelto di dare nuovamente fiducia a questo partito, ri-accogliendo in casa – in un certo qual senso – il partner fedifrago. Questa nuova fiducia era basata non tanto sul fatto che il partito autonomista non avesse scelto la coalizione di centro-destra, quanto piuttosto sul fatto che esso avesse scelto di staccarsi da quel centro-sinistra pseudo-autonomista che per lungo tempo li ha presi in giro (basti ricordare le barricate organizzate da Pd, Futura ecc. per evitare il Rossi bis). È evidente quindi che, se il PATT ha deciso di sostenere la candidatura di Franco Ianeselli, la scottatura non sia stata abbastanza forte, oppure che i membri del direttivo del partito siano in preda ad una Sindrome di Stoccolma. 

Pare quindi che, fra le diverse anime del partito autonomista, abbia alla fine prevalso quella che vorrebbe portare i propri voti in dote al centro-sinistra (esattamente la stessa che – già lo scorso anno – aveva proposto la candidatura  Ianeselli con il PATT), magari per raccattare una poltrona a Roma, visto che quelle del Consiglio provinciale pare non siano abbastanza morbide e remunerative. Oppure è perché, ma potrei anche sbagliarmi, una sola poltrona non basta – forse ci vorrebbe una panca – visto il grande numero di tavoli di preparazione alle elezioni comunali a cui si sono seduti i membri del partito autonomista (polo centrista/territoriale, listone, centro-destra e centro-sinistra). Tutto ciò, a dimostrazione del fatto che, purtroppo al giorno d’oggi – dove a farla da padrone non è più il bene dei cittadini, ma i punti di un contratto di Governo –  più di una collocazione “block frei” a pagare sia ormai la prostituzione politica.

In questo momento, mi sento vicino a chi – come i rappresentanti di #InMovimento – avevano creduto in un progetto nuovo, territoriale con a cuore la città di Trento. Mi piacerebbe sapere con che dignità, i membri del PATT, potranno tornare a guardarli in faccia

Se qualcuno volesse prendersi la briga di osservare le interviste della rubrica “Video-ritratti” del Consiglio provinciale fatta nel 2014, vedrà che alla richiesta: “Mi dica qualcosa in tedesco”, un buon numero degli allora alfieri del partito autonomista rispondeva “Ein Mann ein Wort!” (Un uomo, una parola!). Quando si dice avere un bel po’ di pelo sullo stomaco!

La scelta del Partito autonomista di sostenere Franco Ianeselli (abbandonando il polo territoriale) e la discesa in campo del sindacalista di estrema sinistra dimostra che noi di AGIRE per il Trentino ci avevamo visto giusto: sia per quanto riguarda il fallimento del progetto territoriale – nato esclusivamente per tentare di scalfire la coalizione di centro-destra – sia per quanto riguarda il fatto che, ormai, i sindacati sono dei partiti travestiti da organizzazioni dei lavoratori (o dei pensionati sarebbe meglio dire, vista l’età media di chi ne detiene le tessere). 

Non ci vuole Nostradamus per profetizzare quali saranno i primi provvedimenti della sinistra in caso di vittoria a Trento: le strade verranno allargate per permettere le parate nel giorno dell’anniversario della Rivoluzione d’ottobre e i Gay Pride, Trento diverrà la sede degli anarchici, la statua di Alcide Degasperi sarà sostituita da quella di Togliatti, i bagni pubblici saranno gender free e nei negozi chiusi verranno alloggiati i profughi.

In fondo, da stella alpina a stella rossa ci vuole poco!

Cons. Claudio Cia – Segretario Politico di AGIRE per il Trentino