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Ambiente

Trento e aria inquinata: la risposta di Lucia Coppola a Mario Tonina

Ho letto con interesse la risposta dell’assessore Tonina ad una interrogazione sulla concentrazione delle polveri sottili in Trentino che evidenzia come, tra il 2013 e il 2016, ci siano stati 123 ricoveri ospedalieri causati da malattie legate all’inquinamento atmosferico.

Ai problemi sanitari si aggiunge anche un impatto economico considerevole, quantificato in circa 600 mila euro su un totale di spesa di 300 milioni di euro della rete ospedaliera provinciale.

L’iniziativa attivata da un Comitato spontaneo di cittadini e cittadine – di cui fanno parte oltre ai Verdi, componenti di associazioni e partiti diversi – di proporre attraverso un referendum propositivo la realizzazione di un distretto biologico provinciale, allo scopo di ridurre drasticamente fitofarmaci pericolosi e inquinanti che possono generare tumori e malattie neurovegetative, promuovere colture a km 0, preservare le risorse idriche, difendere la biodiversità, è già una prima risposta concreta sul fronte dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico.

Rimangono di grande attualità proposte che inutilmente avanziamo da anni e cioè realizzare parcheggi in periferia e sulle direttrici est-ovest e nord-sud, riducendo così una fetta consistente di traffico urbano.

Prevedere il potenziamento del trasporto pubblico urbano e fra la città e la periferia. L’obbligo di adeguamento degli impianti di riscaldamento al gas metano dove già esiste e il completamento della rete del metano in località non ancora provviste. Prevedere l’obbligo d’installazione di filtri nelle canne fumarie delle stufe per chi brucia legna e prodotti similari. Ovviamente perché tutto funzioni è necessario attivare un costante e capillare sistema di controlli.

Continuare a discutere sull’entità di un problema quale l’inquinamento da polveri sottili e da biossido di azoto, destinato ad aumentare come già accade in tante grandi città del nord e centro Italia, senza adottare da subito le soluzioni che già esistono, significa semplicemente mettere le premesse per ritrovarci fra qualche anno con la necessità di bloccare il traffico. Ha scritto Lucia Coppola in una nota alla stampa.