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Muro della gentilezza in Piazza Fiera, per giacche e maglioni caldi (vestiti da sopra)

Il Comune di Trento ha messo in atto una bella iniziativa, che è partita prima di Natale: si tratta dell’armadio aperto per i senza tetto, “Il muro della gentilezza”, che consiste in una serie di appendini dove mettere giacche, cappotti e eventualmente anche maglioni e pantaloni ma solo se sono SUGLI APPENDINI.

Lo sappiamo che – da una parte – molte persone amano fare l’esatto contrario di quello che viene detto, lo sappiamo anche che – altre – per buon cuore porterebbero anche le ciabatte da notte del 1930.

Sappiamo anche, però, che una persona indigente non è una “bestia” per cui non è il caso di trasformare in un deposito di detriti una bella piazzola solidale. Il muro della gentilezza è all’aperto, arrivano i giorni più freddi dell’anno, forse nevicherà, le cose devono essere appese bene e adatte alla stagione.

Quindi, come ha chiesto il Comune, si portino solo vestiti “da sopra” cioè cose che possono servire per chi ha freddo “qui ed ora”. Tutte le altre cose, borsette, ciabattine infradito, magliette con paillettes e altre amenità portate nei giorni scorsi (non esiste l’emoticon che scrolla la testa desolata) e in generale cose usate varie possono essere portate nelle campane di Viale Verona altezza Persol oppure nelle campane di Trento Nord, sono arancioni e grandi. Oppure al CRM. Oppure in Caritas. Oppure messe in regalo su internet sui gruppi “Te lo regalo”. Ebbene hanno portato anche ciabatte infradito. Sul serio. Non è una butade.

Tutto questo “panegirico” perché il Comune di Trento ha segnalato una situazione critica che rischia di dover far togliere il muro della gentilezza, se si persevera con l’ammasso degli inerti. (MC)