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Caso Gregoretti. No a slittamento a dopo le elezioni regionali per il voto su Salvini: “resta al 20 gennaio”

Rimane fissata per il prossimo 20 gennaio la data del processo a Matteo Salvini per il caso della nave Ong Gregoretti. La Giunta per le immunità del Senato, riunitasi ieri negli uffici di Sant’Ivo alla Sapienza, non ha infatti comunicato alcuna variazione sul calendario del voto del Senato (in seguito all’ipotesi, su richiesta diretta della maggioranza, di farlo slittare al 27, un giorno dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria), chiamato a decidere se far processare o meno il leader della Lega per sequestro di persona.

Nello specifico, il “caso Gregoretti”, era montato ancora la scorsa fine di luglio quando l’allora Ministro dell’Interno aveva aspettato 4 giorni prima di dare il proprio benestare allo sbarco della nave ong Gregoretti. Nave che era rimasta per quattro giorni alla fonda, con 131 migranti recuperati da un naufragio nel Canale di Sicilia. Nonostante le polemiche, il caso era rimasto silente sino al 18 dicembre quando il Tribunale dei ministri di Catania aveva mandato, al Governo, la documentazione necessaria per valutare se vi fossero gli estremi per portare a processo Matteo Salvini. Con le autorità chiamate a valutare se Salvini avesse agito nell’interesse della pubblica sicurezza italiana o meno.

Oggi la questione del processo a Salvini è l’argomento, insieme alle prossime Elezioni in Emilia-Romagna, che sta caratterizzando maggiormente l’attenzione mediatica e politica italiano. Anche il Parlamento infatti, continua ad essere diviso tra chi chiede che l’ex ministro dell’Interno venga processato subito e tra chi invece preferirebbe che venisse giudicato dopo le elezioni emiliane.

Tra i sostenitori dello slittamento del processo vi è sicuramente la maggioranza che teme che “il Capitano leghista” possa utilizzare il risultato della votazione (sia essa favorevole o meno) come arma “elettorale” per raggiungere ancora più consensi tra il popolo emiliano.

Per gli avversari della Lega infatti, sarebbe molto più comodo arrivare all’appuntamento elettorale con Matteo Salvini ancora ignaro del proprio destino, così da poter, da un lato, usare il possibile processo contro la Lega e dall’altro impedire che lo stesso processo venga usato contro di loro in un momento così vicino al voto.

Inutile specificare come invece la Lega sia favorevole ad un processo pre Elezioni, con lo stesso Matteo Salvini che in merito ha dichiarato: “il Pd ritiene che io sia un criminale, ditelo, e gli italiani decideranno votando se stanno con un criminale che ha bloccato gli sbarchi o con chi ha riempito il Paese di clandestini”.