E alla fine Bisesti è riuscito ancora una volta a dimostrare a tutti le sue abilità politiche trovando la quadra intorno alla figura di Alessandro Baracetti come candidato Sindaco a Trento.
Non è una novità per chi lo conosce, tuttavia forse lo è per i soliti detrattori che mostrano paura per il Segretario cresciuto politicamente da Salvini e Fontana. La scelta di individuare come candidato Sindaco a Trento per il centrodestra l’Avvocato giuslavorista, guarda caso la specializzazione è una non volontaria frecciata al Sindacalista Ianeselli, è una scelta innovativa, chiara e puntuale.
Bisesti ha scelto il nome giusto per una persona che deve conquistare una roccaforte rossa e questo lo potrà fare grazie a due importanti fattori: innanzi tutto la sua esperienza in campo internazionale e in secondo luogo il rapporto con l’Assessore Mattia Gottardi. Riguardo al primo elemento, la scelta che Trento dovrà affrontare è tra un Avvocato che cerca di risolvere i problemi dei lavoratori, ma anche quelli dell’impresa, contro un Sindacalista. Il primo è il più indicato per la vittoria anche perché Trento ha bisogno di un amministratore, non di una figura divisiva e questo Bisesti lo sa bene, per questo ha sempre affermato due frasi: “Io non faccio totonomi” e “Trento ha bisogno di un valido ammiratore per i prossimi dieci anni”.
Due frasi incisive e che dimostrano ancora una volta la maturità politica del Segretario della Lega Salvini Trentino: andare a testa bassa e con umiltà alla ricerca della miglior scelta di buonsenso per la città di Trento. Lo ha fatto individuando una figura con le carte in regola per essere un bravo amministratore come Marco Bucci a Genova e Gabriele Albertini a Milano nei primi anni 2000. Quello che conta è infatti il suo curriculum e la sua esperienza professionale, un’esperienza che è fondamentale nel poter amministrare una città, un’amministrazione complessa e particolare rispetto a una di tipo provinciale o Nazionale.
L’altro fattore è il forte sodalizio con l’Assessore Matteo Gottardi. Di lui – e lo dico a tutti coloro che seguono il nostro giornale – abbiamo parlato tanto nel corso degli anni perché sarà un pò un nostro difetto, ma spesso la vediamo giusta. È successo anche nel caso dell’Assessore Gottardi quando in questi primi due anni di legislatura – nonostante le varie critiche che sono state fatte – ha dimostrato di essere un uomo che, come si dice all’interno della Lega, sa stare nel gruppo. Lui rappresenta pienamente l’ala civica e pragmatica dell’amministrazione provinciale.
L’uomo che, grazie alle sue doti di buon amministratore e strategico nell’essere presente al momento giusto per aiutare l’intera compagine di cui fa parte, è fondamentale per l’intera coalizione di centrodestra, ovviamente alla pari degli altri attori in gioco che appositamente vengono definiti “cespugli” da una certa stampa che punta solo a dividere. Non è un politico dell’ultima ora e lo ha fatto capire lo scorso mercoledì, in Consiglio provinciale, quando ha stroncato sul nascere le opposizioni che si stavano lamentando ricordando in modo fermo e autorevole le sue prerogative come assessore. Un assessore che sta pienamente dimostrando di essere degno erede di Rodolfo Borga.