“Resto semplicemente basita dinnanzi all’allarmismo che il Pd sta facendo sullo studio di fattibilità di Autostrade A4 sulla Valdastico, così come presentato da Roberto Pinter e dai consiglieri Alessio Manica e Alessandro Olivi. Un allarmismo, quello dei tre, acriticamente riportato dai media e fatto di costi immensi, tempi incerti, irrimediabile devastazione ambientale: uno scenario catastrofico, da far salire la nostalgia per le 10 piaghe d’Egitto. Peccato che le cose stiano in modo parecchio diverso.” In questo modo AVEVA RISPOSTO gentilmente Mara Dalzocchio, della Lega Salvini Trentino, quando sulla stampa uscirono le prime indiscrezioni relative al progetto “Valdastico” contemplando una delle varianti del caso.
Oggi la Consigliera è tornata sul tema, per ribadire che non dipenda dalla volontà dei Comuni, la realizzazione di quest’opera.
“Deve essere proprio il clima elettorale. Non so altrimenti spiegarmi, in relazione alla Valdastico, come il Pd e il sindaco di Rovereto Valduga possano accusare la sottoscritta di voler zittire i Comuni per aver semplicemente ricordato un dato di fatto, e cioè che con riferimento a quest’opera le decisioni riguardano, in aggiunta ai governi del Trentino e del Veneto, il governo nazionale e i confronti anche in sede europea. Questo è un dato di fatto.”
“Diversamente, sarei curiosa di sapere da Valduga e dal Pd in che modo il Comune di Rovereto potrebbe opporsi alla Valdastico: anziché attaccarmi – mettendomi peraltro in bocca pensieri mai espressi, come il voler zittire i Comuni -, dicano come pensano che ciò saprebbe possibile. Avanti, sono curiosa e in attesa, che anche se penso che lo resterò a lungo. Per un motivo semplice: quando ho ricordato i livelli sovracomunali da cui dipende la Valdastico (per la quale mancano, giova ricordarlo, progetti definitivi), ho semplicemente evidenziato un dato di verità.”
E ancora: “Viceversa, chi afferma il contrario fa una bieca operazione elettorale. Più precisamente, mente sapendo di mentire, e questo è davvero grave non solo in un’ottica di lealtà politica, ma soprattutto perché ai roveretani e ai trentini non vanno più dette bugie rassicuranti, che però bugie erano, sono e restano. Motivo per cui auspico che, sulla Valdastico e non solo, il dibattito possa rientrare nei binari della serietà, senza più allarmismi apocalittici né deformazioni propagandistiche che umiliano l’intelligenza anzitutto di chi le diffonde”.
È quanto affermato in una nota dalla Consigliera provinciale della Lega Salvini Trentino Mara Dalzocchio,