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ISS: 7 giorni per fermare il Virus

Da stamattina è un continuo susseguirsi di novità, la prima e più importante è che secondo l’Istituto Superiore di Sanità i prossimi 7 giorni sono fondamentali per avere contezza dell’operato del Sistema sanitario italiano: in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Presidente Silvio Brusaferro ha sottolineato che “il 4-5% dei malati sono in terapia intensiva e richiedono un grosso impegno assistenziale. Il 10-20% hanno bisogno di ricovero e ne escono agevolmente, senza riportare danni – prosegue il docente – a meno che non soffrano di altre patologie che complicano la ripresa”.

Ma tutti quei numeri che parlano di contagi e poi non ritroviamo sulla stampa allora che cosa sono? La risposta che il presidente offre a questa domanda è chiara e semplice: la gran parte delle persone positive resta in quarantena domiciliare, se presenta solo i sintomi leggeri non ha bisogno di ospedalizzazioni.

Come si leggono allora le statistiche discordanti sui casi del CoViD-19 che stanno facendo un macello ideologico tra gli italiani: innanzitutto il dato della mortalità, che è distinto dalla letalità. A fronte di un epidemico alto la letalità è ridotta e quindi al momento possiamo parlare di un rischio non così alto per chi non rientri nelle categorie deboli (ma il dato della letalità si ferma a CASI CHIUSI e si conta in genere a FINE EPIDEMIA), questo è un ottimo motivatore.

Poi si devono distinguere i casi di contatto dai casi di contagio: la QUARANTENA prevede un’applicazione di chi sia entrato in contatto con i malati o simili ad esempio zone segnalate, non significa che chi sta in quarantena sia stato aggredito dal patogeno. Il contagio invece si riferisce ai casi che hanno avuto un esito positivo del primo controllo. Spesso sentiamo dire che i campioni (rilevati e positivi) sono poi mandati in PCR o allo Spallanzani, si tratta di questo cioè la verifica del POSITIVO.

Il tampone e la diagnosi: anche tra chi risultasse inizialmente positivo vi sono casi di falso positivo. Vediamo anche le notizie sugli animali domestici, nel momento in cui tossiamo sulla bestia il virus per 9 ore vive sulle mucose dell’animale ma NON ha conformità per unire il suo RNA quindi muore. Non parliamo di batteri, ma di virus. La presenza sulla lingua del patogeno può non essere poi riconfermata dal secondo test. Mentre anche nei casi delle guarigioni sono effettuati più test. Anche qui con falsi negativi. Quindi nei numeri dei contagiati possiamo rilevare anche chi NON è in terapia come caso critico.

Quindi: la malattia va vista e letta nella sua semplicità di un virus dove statisticamente almeno 10 persone su cento hanno bisogno di ospedalizzazione e sulla base di questo sono predisposte le quarantene, per evitare un ammassamento di persone ammalate mescolate con persone che sospettano la malattia, insieme a una indisposizione di posti letto in intensiva.

Infine un ultimo ragionamento sui casi di morte per CoViD-19: le persone che sono morte asintomatiche, cioè che non sono state ricoverate per problemi respiratori legati al virus e non hanno la polmonite, ma erano positivi al tampone non sono conteggiati (tranne i casi che sono stati già contestati in precendenza) nella lista dei morti per il virus. Quindi per i sospetti di tanti italiani che sostengono che il Ministero e la Protezione Civile stiano volutamente aumentando il numero dei casi per creare panico è possibile con certezza affermare che è FALSO.

Cosa succede per chi viola la Quarantena: “L’art. 3 del d.l. n. 6 del 23 febbraio 2020, al comma IV statuisce che “Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale”. La sanzione, per l’inosservanza di un provvedimento dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordinepubblico o d’igiene, è: l’arresto fino a tre mesi, l’ammenda fino a 206,00 euro.” Nonostante l’Ordinanza del 21 febbraio non richiami esplicitamente l’art. 650 c.p., questo deve ritenersi comunque operante, stante la natura di “provvedimento dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene”.

Ultima considerazione: NON CERCATE CORONAVIRUS per trovare le cure, i Coronavirus ormai lo sanno tutti comprendono una serie di malattie dal raffreddore, alle adenoidi, alla bronchite, alla polmonite. Quindi se vi lanciate sul Journal of Medicine per avere un pò di pace troverete anche il raffreddore. Per trovare le informazioni scientifiche si deve cercare Sars-Cov-2 che è la dicitura TASSONOMICA, mentre il CoViD-19 è la dicitura giornalistica che non ha valore scientifico se non temporaneo e se sia derivante da ISS, WHO, OMS, Ministero per la Salute, Protezione Civile, Azienda Sanitaria. (MC)

Secolo Trentino