Oggi la Commissione europea ha presentato il suo progetto per una “legge sul clima” per i Paesi dell’UE, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica, sotto l’occhio perplesso di Greta Thunberg, invitata a presenziare questa mattina alla riunione settimanale dei commissari, un insolito segno di riconoscimento da parte delle istituzioni europee. Come riportato da Rai News Europa.
“Ursula von der Leyen presenta la sua “Legge sul clima” sotto lo sguardo perplesso di Greta Thunberg? Lo sguardo perplesso di Greta? Dovreste vedere il mio.
Stanno indebitando le prossime tre generazioni, come minimo.” E’ quanto ha concluso Paolo Borchia europarlamentare della Lega, con un lapidario commento su facebook che accompagna la condivisione della notizia sul social.
Più critico, invece il pronunciamento di Angelo Ciocca, Lega, che in Parlamento Europeo è noto per aver preso spesso delle posizioni molto dure per difendere l’Italia dai diversi attacchi, commerciali e politici, da parte di esterni. In questo caso – ricordiamo il 22 scorso quando ringraziava la presenza della Thunberg – non poteva non essere contariato dall’atteggiamento ambiguo della compagine governativa europea.
“L’emergenza in primis sanitaria ed economica di questi giorni causata dal Coronavirus, impone di rivedere le priorità del nuovo quadro finanziario pluriennale (Qfp) e spostare ingenti risorse dalla programmazione del green deal per rispondere ad una necessità inattesa, ma di importanza vitale. Oggi il Parlamento europeo infatti avrebbe dovuto mobilitarsi per il Coronavirus invece di aprire le porte a Greta Thunberg“. Lo afferma l’europarlamentare pavese della Lega Angelo Ciocca.
“Le conseguenze economiche per molti Paesi europei e in modo particolare per l’Italia saranno devastanti, serve quindi che l‘Unione europea metta in cima alle sue priorità questa emergenza con un dispendio di energie e risorse. Per prima cosa la salute delle persone, quindi investimenti per trovare un vaccino, e poi sostegno economico al tessuto produttivo italiano fatto di milioni di piccole medie imprese e al settore turistico forza trainante del Paese”, sottolinea l’esponente politico.
“Oggi l’Italia, uno dei contributori netti al bilancio europeo, è a rischio recessione, intere regioni del Nord Italia che insieme rappresentano il 50% dell’export italiano e il 30% del Pil nazionale sono ferme. Ecco in questo scenario ci aspettiamo che l’Europa riveda le sue priorità rimandando il grande investimento da mille miliardi sull’ambiente a quando, speriamo al più presto, la situazione si sarà normalizzata”.
“Invece che ascoltare Greta oggi sarebbe stato più sensato ascoltare qualche ricercatore che sta lavorando ad un possibile vaccino. Si sta perdendo tempo su quella che al momento è una non priorità. Per ora l’Europa ha stanziato solo 232 milioni per l’emergenza da coronavirus, risorse insufficienti. Forse questa potrebbe essere l’occasione giusta per tagliare qualche spreco europeo come Delegazioni in Paesi come Capo Verde o la tanto criticata tripla sede e spostare risorse su quella che invece è davvero una priorità”. QUI

E ancora critiche piovono da parte di Alessandro Panza, europarlamentare della Lega: “Il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli “da una parte fa sigillare le porte del Parlamento Europeo a tutti i visitatori esterni, impedendo l’arrivo, già fissato da tempo, di venti sindaci del territorio della Valtellina per importanti incontri istituzionali, ma dall’altra lascia entrare Greta Thunberg, attesa in Commissione per un suo intervento sull’ambiente. Come mai questa differenza di trattamento?”.

Lo chiede Alessandro Panza, Europarlamentare della Lega. “Sassoli, nelle sue comunicazioni, ha bloccato tutte le audizioni per precauzione dal virus. Forse per la Ue i nostri sindaci contano meno di Greta? Comprendo le misure eccezionali e la quarantena, ma le regole devono essere uguali per tutti: non esistono cittadini di serie A e di serie B, specialmente quando si tratta della salute dei cittadini, e l’Europa dovrebbe essere la prima a dare il buon esempio”, conclude PANZA.
“Invece di perdere tempo per mettere alla porta gli europarlamentari italiani di Veneto, Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna, l’Europa dovrebbe fare un grande mea culpa: è una vergogna che qualche oscuro burocrate possa anche solo pensare di trattarci come appestati. Noi difenderemo i nostri cittadini e la nostra terra da questa folle discriminazione. Altro che bloccare gli italiani al Parlamento Europeo: nei palazzi di Bruxelles pensassero urgentemente a mettere in campo soldi e misure eccezionali per aiutare i nostri cittadini e le nostre imprese che rischiano di subire una crisi persino peggiore di quella del 2008”. Lo dichiara in una nota Mara Bizzotto, europarlamentare veneta della Lega.
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