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Coronavirus. Madrid come la Lombardia, e se fosse colpa dell’aerazione degli ospedali?

In Italia una delle zona maggiormente colpite, e primo focolaio, dell'epidemia di covid-19 è stata senz'altro la Lombardia. L'epidemia partita da Codogno è rapidamente degenerata portando il sistema sanitario lombardo sull'orlo del collasso, come dimostrato ampiamente dai recenti avvenimenti di Bergamo.

In Italia una delle zone maggiormente colpite, e primo focolaio, dell’epidemia di covid-19è stata senz’altro la Lombardia. L’epidemia partita da Codogno è rapidamente degenerata portando il sistema sanitario lombardo sull’orlo del collasso, come dimostrato ampiamente dai recenti avvenimenti di Bergamo.

Analizzando i dati relativi alla Lombardia diventa ancora più evidente come la regione registri i valori più alti di tutta Europa, con il tasso di mortalità che si assesta intorno all’11%, superando anche la media nazionale “ferma” all’8.3% (cifra record per una nazione, superiore anche a quella della Cina).

Partendo da questi dati un’analisi, evidenziata dal quotidiano “Il Giornale“, ha mostrato come i valori della Lombardia non abbiano eguali in tutta Europa, eccezion fatta per la capitale della Spagna. Nonostante il “ritardo “di quasi una settimana sulla manifestazione dei primi contagi, Madrid sta registrando valori pressoché identici a quelli, dello stesso periodo, della Lombardia.

Un esempio: ieri Madrid ha registrato un tasso di mortalità vicino al 6.9%, la Lombardia lo scorso 9 marzo (con lo stesso numero di giorni passati dal primo contagio) aveva registrato valori vicini al 6%.

Sebbene Madrid e la Lombardia presentino situazioni geografico-climatiche e sociali molto diverse, una delle ipotesi che è stata fatta per giustificare questa strana similitudine nei valori è quella che entrambe le parti in causa abbiano delle falle nei sistemi di aerazione.

Secondo questa tesi, avvalorata da “Il Giornale”, nonostante l’eccellenza degli ospedali madrileni e lombardi, quest’ultimi potrebbero avere degli impianti di aerazione difettosi che avrebbero contribuito in maniera importante alla diffusione del coronavirus.

Secolo Trentino