Ancora dubbi sulla reale provenienza del Covid-19. A gettare una nuova ombra un articolo del Bulletin of the Atomic Scientists, ovvero la rivista che si occupa di curare il famoso orologio dell’apocalisse, che si è posto come domanda: da dove proviene in primo luogo SARS-CoV-2, il virus che causa COVID-19? Gli esperti sembrano concordare sul fatto che non era il prodotto dell’ingegneria umana. Molta ricerca si è concentrata sull’ipotesi che i pipistrelli trasmettessero un virus ad un ospite intermedio – forse pangolini, mammiferi squamosi che mangiavano formiche – che successivamente lo ha trasmesso agli umani. Ma la teoria del pangolino non è stata definitivamente dimostrata. Alcuni esperti si chiedono se un virus studiato in un laboratorio possa essere stato rilasciato accidentalmente, cosa che è accaduta in passato.
Tra gli ultimi partecipanti al dibattito sulla provenienza della SARS-CoV-2 ci sono gli autori di un pezzo di nature che hanno ribadito il rilascio non umano del virus, ma non tutti – come afferma la nota rivista non tecnica – sono d’accordo.
Spiega infatti il Bulletin of the Atomic Scientists: “Il professor Richard Ebright del Waksman Institute of Microbiology della Rutgers University, un esperto di biosicurezza che ha parlato della sicurezza del laboratorio dai primi anni 2000, concorda con l’ argomento degli autori di Nature Medicine che il nuovo coronavirus non è stato deliberatamente manipolato dagli umani, ritenendo le loro argomentazioni forti. Ebright ha aiutato Il Washington Post a sfatare l’idea che il primo focolaio di COVID-19 possa esser in qualche modo essere legato all’attività armi biologiche, una teoria della cospirazione che è stata promossa o avallata da persone come il leader supremo dell’Iran”.
Ma Ebright pensa che sia possibile che la pandemia COVID-19 sia iniziata da un rilascio accidentale da parte di un laboratorio che stava studiando il coronavirus del pipistrello.
“Ad eccezione di SARS-CoV e MERS-CoV, due virus mortali che hanno causato focolai in passato, i coronavirus sono stati studiati in laboratori che sono stati etichettati come funzionanti a un livello di biosicurezza moderato noto come BSL-2“, ha affermato Ebright. E, dice, i coronavirus di pipistrello sono stati studiati in tali laboratori dentro e intorno a Wuhan, in Cina, dove è emerso il nuovo coronavirus. “Di conseguenza”, afferma Ebright, “i coronavirus di pipistrello a Wuhan [Centro per il controllo delle malattie] e all’Istituto di virologia di Wuhan sono stati regolarmente raccolti e studiati con il protocollo BSL-2, che fornisce solo una minima protezione contro l’infezione dei lavoratori di laboratorio.”
Una situazione non ancora chiara in un periodo in cui purtroppo imperano troppe fake news, vere o presunte, che siano. I dubbi ora posti in essere da parte del Bulletin of the Atomic Scientists non sono da considerare frutto di un gruppo di persone sprovvedute dato che la loro attività, quella dell’Orologio dell’Apocalisse, viene anche trattata a scuola.