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San Raffaele, La ricercatrice: «virus non si sta indebolendo». E secondo uno studio, «decessi da noi 4 volte di più»

Il virus non si sta indebolendo dal punto di vista genetico. Non sta mutando. Tengo controllate le sequenze giornalmente, ma le mutazioni sono davvero poche. Non dobbiamo assolutamente mollare, se molliamo adesso non va bene, quello che stiamo facendo è giusto, i sacrifici che stiamo facendo

Elisa Vicenzi, capo della ricerca del San Raffaele, è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, per parlare della delicata situazione in cui versa l’Italia in relazione alla pandemia di covid-19.

Vicenzi ha iniziato il suo intervento parlando dei suoi studi sul Coronavirus: “Il virus non si sta indebolendo dal punto di vista genetico. Non sta mutando. Tengo controllate le sequenze giornalmente, ma le mutazioni sono davvero poche. Non dobbiamo assolutamente mollare, se molliamo adesso non va bene, quello che stiamo facendo è giusto, i sacrifici che stiamo facendo sono indispensabili”.

Su Trump che vorrebbe riaprire buona parte dell’America entro quindici giorni,la ricercatrice ha usato parole molto dure: “E’ un pazzo. Nei suoi incontri è sempre accompagnato dal prof. Anthony Fauci, una figura chiave. C’è una foto in cui si vede la mano del prof. Fauci sul viso, come a dire mamma mia cosa ha detto. Io mi fido di quello che dice il prof.Fauci e spero tanto che anche Trump si vidi di lui. E’ in ottime mani, è un personaggio di una statura veramente mondiale”.

Proseguendo nell’intervento, Elisa Vicenzi ha parlato anche dei prossimi sviluppi: “Non ho una risposta su quello che accadrà in estate. Aprile sarà ancora un mese difficile, verso maggio potremo forse iniziare a vedere una via d’uscita. Bisogna preparare un piano di rientro alla normalità. Bisogna prepararlo ora. Non si potrà poi aprire tutto improvvisamente, ci sarà poi una esplosione di persone fuori a festeggiare, e magari non sarà ancora tutto finito. Bisognerà tornare alla normalità in maniera graduale. Mi auguro che potrà accadere a giugno, luglio. Penso che dobbiamo in questo momento focalizzarci soprattutto a trovare risorse mentali per resistere”.

Sul perché in Italia questo virus sembra avere una incidenza di letalità superiore rispetto al resto del mondo, la ricercatrice sembra avere le idee molto chiare: “Non possiamo ancora dire se in Italia il virus uccide di più. Ci mancano i numeri delle persone infettate perché il tampone viene eseguito solamente sulle persone che vengono ricoverate in ospedale ed hanno quindi dei sintomi importanti. E’ possibile che le persone infettate siano molte di più rispetto a quelle individuate. Le stime dicono che il numero delle persone infettate totali potrebbe essere tra i cinque e le dieci volte superiore rispetto ai numeri ufficiali”. 

Secondo uno studio poi, condotto su Nembro e il numero anomalo di decessi in rapporto ai suoi abitanti nel comune lombardo – tra i più colpiti e successivamente pubblicato sul Corriere della Sera – c’è il chiaro esempio di come “la pandemia da Coronavirus in Italia abbia fatto molte più vittime di quanto riportano i dati ufficiali”. A confermalo sarebbe lo stesso sindaco Claudio Cancelli, supportato – come rilanciato da Open – dall’amministratore delegato del centro medico Sant’Agostino.

Secolo Trentino