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Zanetti (stavolta) sulla scia di Fugatti: “Alcide Degasperi si sentirebbe tradito da quest’Europa”

Ha fatto il giro dei social, tanto da essere riportata sulla stampa locale e nazionale, la condivisione su Facebook del presidente Fugatti della decisione di alcuni comuni di ammainare la bandiera dell’Unione Europea. Un gesto che, per la candidata sindaco Silvia Zanetti (SI PUO’ FARE) “ci impone di intervenire nel dibattito” con una riflessione. 

“Come trentini, – ha esordito la portavoce del nuovo movimento politico locale trentino – non possiamo dimenticare che tra i padri fondatori dell’Europa c’è il ‘nostro’ trentino Alcide Degasperi“. “A lui – ha continuato – dobbiamo l’autonomia del Trentino; a lui la vittoria del 18 aprile 1948 che impedì all’Italia di finire sotto il tallone comunista sovietico; a lui, Adenauer e Schuman, la fondazione di un’ Europa unita dopo le lacerazioni della guerra”.

Ma oggi, “a noi, che ci richiamiamo anche ai suoi ideali, preme far notare che i tre padri fondatori dell’Europa si sentirebbero traditi. Nei loro sogni, i paesi europei avrebbero dovuto riconoscersi affratellati e solidali, non concentrati in modo arcigno ognuno sui propri interessi nazionali”. Secondo la portavoce, che ripercorre le varie fasi storiche della creazione dell’Unione europea secondo quelle che erano le visioni decantate dagli stessi padri fondatori, essi “non prevedevano, nei loro progetti, un super stato opaco e lontano dai cittadini, né immaginavano un primato della finanza a discapito della politica.

Una visione assolutamente condivisibile, che ricorda come tutti e tre i padri fondatori “parlavano tedesco, ma tutti e tre temevano il nazionalismo germanico”. Eppure ora, con una Germania che sembra fare da capofila nel duro braccio di ferro all’interno dell’Unione, tra Paesi del Nord e Paesi del Sud, lo stesso Adenauer “che aveva conosciuto il nazionalsocialismo, dal quale era stato perseguitato; lo stesso Degasperi, pur da amico dell’Austria imperiale quale era, osteggiando prima il pangermanesimo pre I guerra mondiale, poi il fascismo ed il nazismo ed infine Schuman, consapevole che l’Europa sarebbe dovuta servire anche a contenere le pretese egemoniche della Germania che la sua Francia aveva sperimentato in due guerre mondiali”, si rivolterebbero.

Perché è più che mai evidente come oggi proprio la Germania di Merkel, unitamente all’Olanda e ad alcuni stati satelliti, mira da tempo ad un’ egemonia sull’Europa, sino al punto di ignorare persino il pianto e le lacrime che si levano a causa della nuova pestilenza che stiamo vivendo. Per la Zanetti, dunque, “non è questione di essere pro o contro l’Europa a prescindere, ma di non poter più accettare questa Europa, così come è oggi”.

O il coronavirus servirà a riformarla profondamente, restituendola alle sue origini, o distruggerà definitivamente un’entità che ha perso ogni idealità ed ogni funzione. Con un ultimatum che fa seguito al post e alla condivisione ‘Fugattiana’: “riformarsi radicalmente o morire: questo deve fare oggi l’Europa, stretta dalle gravi contingenze”.

Per Zanetti, chi continua a negarlo fa la stessa figura di chi sino a poco fa negava la pandemia ed invitava a considerarla una semplice influenza. Chi crede di poter uccidere il paziente senza conseguenze, si illude. L’Europa – conclude in una nota – è gravemente malata: o si decide di curarla davvero o franera’ del tutto. E allora diverremo davvero una colonia. Dei cinesi o degli americani o di altri…lo decideranno loro”, ribadisce infine Zanetti.

Secolo Trentino