“Circa un’ora fa ho rassegnato le mie dimissioni dal Gruppo consiliare del M5S di Trento”, sono queste le parole che ha usato il Consigliere pentastellato Alex Marini, parole che celano una strana situazione che si sta assistendo a Trento dove non vi è concordia tra i due componenti eletti. Lo stesso Marini ha infatti voluto spiegare:“Per evitare sgradevoli fraintendimenti, specifico subito che questo non significa che io mi sia dimesso dal M5S. Al contrario, sono e resto l’unica persona che siede in Consiglio provinciale che si può esprimere a nome e per conto del M5S. Paradossalmente sono costretto a dimettermi dal gruppo che fa riferimento al nome e al simbolo del MoVimento a causa della pervicace pretesa da parte della persona che ricopre le vesti di presidente del gruppo consiliare di continuare a farne parte mantenendone pure la guida, a discapito dell’espulsione comminata dal M5S nei suoi confronti, corredata da tanto di interdizione all’utilizzo del simbolo”.
Una situazione particolare e complessa, degenerata nel momento in cui Degasperi ha scelto di candidarsi alla carica di Sindaco di Trento con il soggetto civico Onda. “L’unica possibilità prospettata per far valere i nostri diritti è infatti stata quella della causa civile, che come noto però richiede tempistiche lunghe, incompatibili col lavoro che deve essere svolto da una forza politica che voglia essere efficace nella sua attività”. Una situazione che però doveva essere sbloccata al fine di garantire il funzionamento del partito, sul piano istituzionale, senza problemi.
Da qui la decisione di approdare al Gruppo misto, causando un caso unico nel suo genere. Marini afferma infatti che Degasperi ormai non rappresenta più il M5S, ma non vuole lasciare il Gruppo consiliare con la conseguenza che – tanto per fare un esempio – alle riunioni di capogruppo – determinati per dettare l’agenda dell’organo legislativo provinciale – a rappresentare il M5S vi è una persona che non è autorizzato dal Partito. A difesa di Degasperi vi è comunque da annotare che teoricamente il M5S non è un partito. Nei fatti un ingorgo istituzionale.