Economia

“L’Eurobond? E’ una presa per il c..o”: l’Assessore allo sviluppo economico della Lombardia boccia le iniziative di Conte

“E’ una presa per il c..o l’eurobond, non ci viviamo con questo”, è lapidario Alessandro Mattinzoli, ex Sindaco di Sirmione e Assessore allo sviluppo economico per la Regione Lombardia, nel corso di un intervento fatto dal letto dell’ospedale di Brescia dove è attualmente ricoverato per via del Covid-19.

Non risparmia critiche a Giuseppe Conte, ma al contempo lancia un importante prospettiva di risoluzione per la questione economica.

Questo governo dovrebbe riunire tutte le forze del Parlamento e insieme trovare una sintesi da portare in Europa, facendo in modo che questa sia una richiesta unanime”, è questa la chiave di risoluzione del problema ad avviso dell’assessore allo sviluppo economico della Regione Lombardia.

I problemi da lui sollevati non si limitano solo alla frase contro Conte pronunciata e riportata da alcuni giornali, ma soprattutto al fatto che il governo si sta muovendo troppo lentamente nel trovare soluzioni ai vari problemi economici e non guardando con prospettiva futura.

“Diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese”, Mattinzoli senza troppi giri di parole poi smonta anche questa frase di Giuseppe Conte e ricorda a tutti che non si sono ancora visti i soldi mentre in Svizzera gli imprenditori sono stati finanziati dallo Stato nel giro di 48 ore. Sul Mes, strumento che al momento è insufficiente per coprire i problemi economici e sanitari del nostro paese, è inutile soffermarsi sul “no” pieno a ogni possibile forma di applicazione da parte di Mattinzoli.

“In un momento come questo averli (i soldi) fra due o tre mesi per un’azienda vuol dire la fine. Io sto pagando gli stipendi perché la cassa integrazione in deroga arriverà tra 4 mesi e sto pagando gli stipendi sino a maggio, poi non avrò più soldi”, ha aggiunto l’Assessore che poi ha voluto ricordare che Giuseppe Conte dall’inizio della crisi non si è mai recato in Lombardia. Un atto ritenuto grave anche perché qualsiasi suo predecessore avrebbe visitato i luoghi del disastro.

M.S.

Secolo Trentino