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Coronavirus, FoxNews rilancia la tesi dell’incidente di laboratorio

Sull’origine del Coronavirus molto si è scritto e finora le varie fonti scientifiche hanno smentito ogni possibile collegamento con armi batteriologiche e produzione umana dello stesso. Nella notte, invece, FoxNews ha rilanciato, sulla base di fonti proprie e in collaborazione con l’agenzia di stampa Associated Press, che possa esserci qualche ingerenza umana nella diffusione del virus.

Secondo le loro fonti, infatti, il virus avrebbe avuto origine dal laboratorio di Wuhan ma non come arma biologica, quanto piuttosto come strumento per dimostrare la miglior efficienza della Cina rispetto agli Stati Uniti nel contenimento del virus. “Le fonti – scrive FoxNews – ritengono che la trasmissione iniziale del virus fosse da pipistrello a uomo e che il ‘paziente zero’ lavorasse in laboratorio, per poi entrare nella popolazione di Wuhan“.

Lo stesso Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nella conferenza stampa di ieri, ha risposto così alle domande sull’origine del virus poste da John Roberts, reporter di Fox News: “Più ascoltiamo le notizie e più ci preoccupiamo. Stiamo facendo un esame molto approfondito su questa orribile situazione“. I documenti pervenuti alla redazione del noto network americano descrivono in dettaglio come sono avvenuti i primi sforzi medici in laboratorio per il contenimento.

Le fonti citano anche il famoso mercato di Wuhan, dal quale tutto sarebbe partito: tuttavia lì non c’è mai stato alcun commercio di pipistrelli e quindi, secondo le fonti, il focus sul mercato è stata una strategia cinese per deviare l’attenzione dal laboratorio. Non a caso, i funzionari dell’ambasciata americana in Cina avvertirono già nel gennaio 2018 di sistemi di sicurezza inadeguati presso il laboratorio di Wuhan: come riporta il Washington Post, erano difatti pervenute al Governo americano notizie su ricerche – definite rischiose – sulla trasmissione del Coronavirus dai pipistrelli.

A riprova di quanto afferma FoxNews, viene riportata una dichiarazione di Mark Esper, Segretario della Difesa degli Stati Uniti: “Ancora oggi vedo la Cina trattenere informazioni, penso che dobbiamo fare di più per continuare a condividerle. La maggior parte della gente crede che quest’epidemia sia iniziata in modo naturale, ma in realtà potrebbe essere stato organico. A tempo debito, una volta superata la pandemia in cui ci troviamo in questo momento, ci sarà tempo per guardare indietro e accertare davvero cosa sia accaduto, per assicurarci di avere una migliore comprensione per prevenire ripetizioni in futuro“.

Mike Pompeo, segretario di Stato, afferma: “Quello che sappiamo è che questo virus ha avuto origine a Wuhan, in Cina. Sappiamo anche che l’istituto di virologia di Wuhan si trova a pochi chilometri da dove c’era il mercato. C’è ancora molto da imparare, bisogna capire che il Governo degli Stati Uniti sta lavorando diligentemente per conoscere la verità“.

L’accusa lanciata da FoxNews è che la Cina abbia completamente distrutto tutti i dati reali delle ricerche sul Coronavirus, diffondendo altri dati. “I campioni – scrive l’articolo – sono stati distrutti, le aree contaminate sono state cancellate, anche i primi rapporti sul virus sono stati cancellati e sono stati soffocati gli articoli accademici. Medici e giornalisti sono scomparsi dopo aver avvertito della diffusione del virus e della sua natura contagiosa“.

D’altronde, tra i dubbi, vi è quello della gestione stessa dell’emergenza: come mai, si chiedono gli americani, sono stati interrotti immediatamente i voli interni da Wuhan al resto della Cina, ma non sono stati fermati i voli internazionali? Come mai nella settimana successiva all’ammissione, da parte dei funzionari cinesi, di avere a che fare con una pandemia, la città epicentro ha ospitato un banchetto di massa con decine di migliaia di persone? Come mai milioni di cinesi hanno potuto viaggiare in lungo e il argo per celebrare il capodanno lunare?

Dai documenti raccolti dalla Associated Press, il Presidente Xi Jinping ha avvertito solo il 20 gennaio della pandemia, quando ormai più di 3000 persone erano state infettata. Zuo-Feng Zhang, epidemiologo presso l’Università della California, afferma: “Se fossero stati presi provvedimenti il 14 gennaio, ci sarebbero stati molti meno pazienti e le strutture mediche sarebbero state sufficienti. Avremmo potuto evitare il crollo del sistema medico di Wuhan“.

Secolo Trentino