Eurozona

Covid19. Eurodeputati chiedono frontiere aperte, ma Harvard prevede quarantene a singhiozzo sino al 2025

“Le frontiere chiuse non sono una soluzione”, a dirlo un gruppo di eurodeputati nel corso dell’incontro di oggi con i Presidenti Ursula von der Leyen e Charles Michel. I deputati hanno chiesto anche un’azione europea più coordinata per proteggere i cittadini e sostenere l’economia.

I deputati hanno sottolineato che la solidarietà fra Paesi dell’UE è stata ripristinata. I cittadini europei hanno dato prova di generosità, di poter essere presenti l’uno per l’altro e agire in modo efficace. Tuttavia, l’UE deve fare di più, affinché l’Europa possa diventare più efficace, e deve farlo con urgenza. 

Una richiesta – quella di riaprire le frontiere – che si scaglia con gli ultimi rapporti dell’Università di Harvard secondo la quale il coronavirus potrebbe richiedere una quarantena a singhiozzo e misure di distanziamento sociale fino al 2022, se non addirittura al 2025, nell’estremo caso in cui non dovessero essere trovati farmaci specifici o vaccini.

È quanto emerge dalle simulazioni condotte dalla scuola di salute pubblica dell’Università di Harvard. Lo studio americano è stato pubblicato su Science e si basa su un modello matematico, che serve a dimostrare che il contagio rischia di riprendere non appena si allentano le misure restrittive. Sui calcoli incombe però l’incognita della durata della protezione conferita dagli anticorpi: ad oggi non è ancora stato stabilito dopo quanto tempo si diventa immuni al coronavirus, per questo i ricercatori sottolineano la necessità di fare urgentemente degli esami sierologici sulla popolazione. Inoltre lo studio evidenzia l’importanza di mantenere attivi la sorveglianza e il distanziamento sociale fino al 2022: in questo modo gli ospedali avranno tempo per attrezzarsi e per portare la popolazione ad essere immune alla malattia.  

Secolo Trentino