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Dietro a “immuni” ci sarebbe pure una nota società di marketing

Negli ultimi giorni, a catalizzare l’attenzione mediatica italiana vi sono state anche le questioni relative a Immuni. L’app scelta dal Governo per tracciare i movimenti degli italiani durante la fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Tale applicazione che dovrebbe essere scaricabile su base volontaria, e quindi non obbligatoriamente, sarà inizialmente testata solamente in alcune regioni per poi diventare disponibile, in tutta Italia, dal prossimo mese di maggio.

Sino ad oggi la maggior parte delle discussioni si sono concentrate sulla privacy, con numerosi italiani scettici sulla gestione dei dati che un’app del genere potrebbe raccogliere. Le discussioni hanno raggiunto connotazioni tanto ampie da costringere il Commissario Arcuri a specificare che i dati raccolti da Immuni saranno “salvati su server pubblici e italiani nel rispetto delle leggi nazionali e sovranazionali sulla privacy”.

Un’altra questione particolarmente rilevante circa Immuni è sicuramente quella relativa alle società dietro questa nuova applicazione: Bending Spoons e Jakala. La prima è una nota società milanese operante nel settore dello sviluppo di app per smartphone su scala europea, mentre la seconda è una società di marketing.

A far ulteriormente storcere il naso a (più di) qualcuno è stata la componente degli azionisti di queste due società, strettamente correlate tra loro. Tra gli azionisti di queste due società figurano numerosi volti noti della finanza italiana come Luigi, Eleonora e Barbara Berlusconi che attraverso la società H14 controllano quote sia di Bending Spoon che di Jakala.

Tra le varie personalità coinvolte, seppur con quote di minoranza, vi sono anche Davide Serra, Renzo Rosso, Paolo Marzotto, Giuliana Benetton e Mediobanca. Inoltre, tra i partner di questa applicazione vi sarebbe anche Nuo Capital, un fondo d’investimento che opera con capitali cinesi.

Secolo Trentino