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Gli schiavi sono tornati al lavoro. E Boccia provoca le autonomie locali

Italiani!!! Siate responsabili, se no vi tolgo l’obbligo di lavorare (senza il diritto di divertirvi, sia chiaro) e vi rispedisco a grattarvi l’ombelico sul divano, mantenuti con il reddito da fancazzisti che non si sa quanto durerà. 

Con l’inizio della Fase 2 il lìder minimo ed i dittatorelli dello Stato Libero di Bananas hanno offerto il peggio di loro stessi.

Il lìder ha graziosamente concesso agli schiavi di poter tornare in fabbrica. Meglio se a piedi, per evitare di infettare i trasporti pubblici. In teoria avrebbero anche il diritto di fare mezz’ora di coda per prendere un caffè in tazza di plastica o di cartone fuori dal bar, ma considerando il tempo perso per lasciare la catena di casa ed indossare quella al lavoro, anche il caffè diventa un pericolo. 

Ovviamente si può usare la propria auto per andare a lavorare, ma la vettura diventa fonte di contagio se si esce dal percorso casa-lavoro per raggiungere il mare o la montagna. Solo il lavoro rende sani. E chi guida, come ha acutamente spiegato il quotidiano genovese del gruppo Elkann-Agnelli, deve stare seduto davanti. È vietato guidare dal sedile posteriore (non c’è da stupirsi che, con queste premesse, Fca sia in crisi: meglio non approfondire quante ruote debba avere l’auto in tempo di coronavirus).

Dove non è arrivato il lìder minimo, si è spinto Boccia. Uno che porta a credere ciecamente nella fisiognomica. È riuscito a far rinascere le sopite spinte indipendentiste, ha fatto tornare le scritte di fuoco Los von Rom sui monti del Sud Tirolo, ha irritato sardi e calabresi. A sua difesa è intervenuto il governatore della Toscana – sì, quello che era convinto di sconfiggere il virus con i fazzoletti dell’anpi – che, non si sa a quale titolo, si è permesso di dettare la linea ed i comportamenti ai governatori delle altre Regioni. Aspirante dittatorello ad honorem.

Nel frattempo, tra un diktat ed un decreto, le aziende chiudono. Le piccole, innanzitutto. Gli artigiani, i piccoli commercianti, gli operatori turistici. Ed è solo l’inizio, perché sono arrivati i dati del primo trimestre, quando la reclusione era appena iniziata. D’altronde a chi dovrebbero vendere? Per chi dovrebbero lavorare? Riaprire, con sacrifici, per poi ritrovarsi con i dittatorelli che chiudono nuovamente tutto perché il gregge si è spaventato? 

Senza certezze sui tempi di ritorno ad una vita normale, non ci sarà mai più una vita normale. Perché quando il virus se ne sarà andato, le macerie provocate dai dittatorelli non si potranno più eliminare.

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