In questi giorni il Governo parla di una nuova misura a sostegno del comparto edilizio con un eco bonus del 110% in forma di detrazione fiscale.
Se da un lato questa misura può esser un buon volano per l’edilizia, soprattutto grazie al raddoppio delle detrazioni fiscali dal 65% al 110% (per il lavori di migioramento energetico e adeguamento alle norme sismiche) e ai tempi di detrazione che passerebbero dagli attuali 10 anni a 5 si rilevano comunque alcune criticità.
La parte della proposta oggetto di maggiori criticità riguarda la possibilità di cessione delle detrazioni fiscali all’impresa che effettua i lavori.
Se da un lato il privato cittadino verrebbe invogliato ad eseguire lavori dall’altro lato invece le imprese si troverebbero come pagamento un credito fiscale da recuperare sulle tasse future e quindi ben presto senza liquidità.
Un provvedimento simile era stato inserito nel Decreto Crescita nel 2019, poi ritirato per la contrarietà delle associazioni di categoria che rappresentano le piccoli imprese e gli artigiani.
Infatti le associazioni di categoria avevano evidenziato che rimanendo inalterati i rischi per le piccole imprese di restare schiacciate dai grandi fornitori, che si qualificano come ultimi acquirenti dei crediti d’imposta e potrebbero fissare i prezzi per la loro ri-cessione e per l’esecuzione dei lavori”.
Anche questa formulazione del provvedimento come limite potrebbe essere quello della non sostenibilità economica per i piccoli artigiani, che diventerebbero di fatto la banca per i propri clienti e favorendo di fatto solo le grosse imprese che hanno una struttura finanziaria alle spalle.
Anche la proposta di includere tra i beneficiari del superbonus solo i grossi lavori eseguiti sui condomini sembra andare in questa direzione.
Si chiede pertanto l’esetensione del provvedimento anche ai singoli cittadini che vogliano svolgere lavori di efficientamento energetico alla propria abitazione e una particolare attenzione verso le piccole imprese artigianali permettendo a quest’ultime di poter girare i crediti fiscali a strutture finanziare o assicurative senza procedure macchinose e burocratiche e con costi ben prestabiliti.
In assenza di chiarezza il mercato potrebbe essere solo a vantaggio delle grosse imprese e delle finanziarie ed un provvedimento che potrebbe aiutare imprese e cittadini, in questo periodo di difficoltà economica, finirebbe per ridurre la concorrenza a vantaggio delle grosse imprese e con un logico aumento del costo dei lavori.
Gabriella Maffioletti
Vicecoordinatrice-Forza-Italia-Trentino