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Gli spostamenti ora si baseranno su una legge, probabilmente quadro. La fase 2 si preannuncia più lunga del previsto

La fase 2 ora si baserà su un decreto legge e con ciò la seria realtà che la fase 2 non finirà nel giro di un paio di mesi. Si è conclusa da poco la conferenza stampa con la quale il premier Giuseppe Conte ha annunciato alla nazione l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del tanto atteso Decreto Rilancio (ex Decreto Aprile e Maggio) e la notizia di proporre un decreto legge può seriamente far preoccupare chi sperava in vacanze facili fuori regione.

L’Italia continua il suo lento processo di ritorno alla quotidianità anche se, stando a quanto dichiarato direttamente dal Premier, non saranno ancora possibili gli spostamenti tra regioni e con tutta probabilità a lungo visto che l’introduzione del decreto legge al posto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è in ottica di stabilizzazione e mantenimento della situazione. Si ipotizza una legge quadro, ovvero una legge statale che stabilisce i principi e lascia alle regioni il come muoversi. Gli spostamenti tra regioni potranno essere disciplinati dalla legge statale o da accordo tra regioni.

Nonostante non abbia parlato in termini assolutistici, Giuseppe Conte, ha ammesso che con molta probabilità questi non saranno consentiti nemmeno in questa “nuova” Fase 2 che partirà il prossimo 18 maggio.

“Abbiamo avuto un incontro con le Regioni con il ministro Boccia. Le Regioni ci hanno prospettato, quasi tutte, l’esigenza che questi spostamenti interregionali rimangano congelati o limitati al massimo, almeno in questa fase” ha chiarito il premier.

Alla base di questa decisione, che dovrebbe essere ufficializzata con un ulteriore decreto, vi sarebbe la possibilità che questi spostamenti influenzino le valutazioni della curva epidemiologica, che anche in questa nuova fase sarà costantemente monitorata.

Secolo Trentino