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USA, guarito dal Covid, il conto è di oltre 1 milione

Avere è potere: quando la sanità non è gratis, arriva un conto da oltre 1 milione di dollari. Parliamo di USA dove la guarigione dal coronavirus per un cittadino di Seattle è arrivata ad una cedola di questo genere. La vicenda è stata pubblicata da AdnKronos Web in Italia il 14 giugno, si tratta di un uomo Michael Flor, 70 anni, è raccontata dal Seattle Times. L’uomo è stato ricoverato per 62 giorni, si è trovato in condizioni disperate e ha detto anche addio a moglie e figli con un’ultima telefonata.

Quello che è successo è alquanto noto in Italia: la situazione di salute peggiora e segue il ricovero in terapia intensiva dove il paziente non riesce a parlare con i parenti, ma invece lentamente si riprende. Poi, la sorprendente guarigione. Quindi torna a casa sua e sembra che tutto stia andando alla fine per il meglio. Flor passa la convalescenza nella sua casa di West Seattle.

Ed è proprio dopo qualche giorno a casa che arriva il conto per la permanenza nello Swedish Medical Center in Issaquah: 1.122.501,04 dollari. La ricevuta comprende tutto quanto è stato fatto per lui. Ogni centesimo viene documentato in una fattura di 181 pagine. 9.736 dollari spesi per ogni giorno in terapia intensiva, 408.912 dollari per garantire l’isolamento della stanza, 82.215 dollari necessari per garantire la respirazione assistita per 29 giorni. 

L’elenco delle spese sostenute racconta indirettamente la storia della battaglia per la vita di Flor. Per i due giorni in cui il suo cuore, i suoi reni e i suoi polmoni stavano tutti per fermarsi e lui era la morte prossima, il conto saliva man mano di 20 pagine e ammontava nel complesso a quasi $100.000 mentre i dottori “facevano tutto il possibile”, dice Flor.

Complessivamente, ci sono quasi 3.000 addebiti dettagliati, circa 50 al giorno. Di solito gli ospedali ricevono solo una parte dell’importo che fatturano, poiché la maggior parte ha stabilito per contratto degli sconti con le compagnie assicurative. Le spese non includono per di più le due settimane di recupero effettuate in una struttura di riabilitazione.

Adesso il signore ha delle sensazioni di tristezza: “Mi sento in colpa per essere sopravvissuto”, dice. “C’è un senso? E perché io? Perché mi meritavo tutto questo? Guardare l’incredibile costo di tutto ciò contribuisce a far aumentare i sensi di colpa”.

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