Il Premier Giuseppe Conte è intervenuto stamane a Palazzo Chigi per presentare il “Dl Semplificazione”, decreto che dovrebbe, almeno nell’intento del Governo, aiutare ulteriormente l’Italia in questo difficile momento di ripresa.
“Nella settimana di confronto a Villa Pamphili con le parti sociali è stato corale l’appello a ridurre la burocrazia e far correre il Paese. Noi siamo sempre convinti di questa priorità e l’abbiamo realizzata con un decreto che semplifica, velocizza, digitalizza, sblocca una volta per tutte i cantieri e gli appalti” ha esordito il Premier, specificando come sia convinto che questo sia “il trampolino di lancio di cui l’Italia ha bisogno in questo momento”.
Proseguendo nel suo intervento Giuseppe Conte, come riporta ANSA, ha chiarito inoltre come il Governo abbia approvato 130 opere strategiche Italia veloce, appositamente selezionate dal Mit, aggiungendo come la volontà sia quella di semplificare il rapporto tra cittadini e istituzioni per far tornare l’Italia “a correre velocemente”. In questo senso il Premier ha però chiarito di non voler offrire il fianco alla criminalità, specificando che l’attenzione a comportamenti criminosi sarà sempre molto alta.
Tra le opere citate dal Premier spiccano “la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania-Messina, la Pescara-Roma, la Pescara-Bari, la Venezia-Trieste, la Gronda, la Ionica, l’ampliamento della Salaria, la Pontina”. Con lo stesso Giuseppe Conte che ha chiarito che, in casi specifici, sarà possibile nominare commissari che velocizzino le operazioni come già successo per il Ponte Morandi o l’Expo.
Infine, prima di concludere la conferenza stampa, Giuseppe Conte ha invitato i funzionari pubblici a non avere paura, affermando come nel prossimo futuro, grazie alla nuova normativa, vi saranno più problemi per chi tiene bloccate le opere pubbliche piuttosto che per chi le sblocca.
“Siamo arrivati a una situazione perversa per cui fa carriera chi non firma e chi si assume responsabilità rischia di esporsi a un soverchio danno. Dobbiamo fermare la paura della firma” ha poi concluso il Premier.