Il caso Chico Forti è una delle vicende giudiziarie che, ormai da anni, sta coinvolgendo sempre più italiani. La storia del produttore cinematografico nativo di Trento, arrestato in Florida e condannato all’ergastolo per omicidio, sta infatti interessando buona parte dell’opinione pubblica, con trasmissioni televisive e radiofoniche di livello nazionale con milioni di spettatori.
Negli anni passati, noti avvocati e funzionari di Governo come Ferdinando Imposimato, Roberta Bruzzone, Giulio Maria Terzi di Sant’Agata ed Emma Bonino sono intervenuti a difesa di Chico Forti, che ha ricevuto il sostegno e l’appoggio nei media anche da parte di Jovanotti, Fiorello, Red Ronnie e del conduttore radiofonico Marco Mazzoli.
Ora a ridare slancio alla questione è stata un’iniziativa partita proprio dal luogo di nascita di Chico Forti: la Lega a Trento, infatti, per volontà del Consigliere comunale Vittorio Bridi, ha presentato un Ordine del Giorno, chiedendo che anche a Trento come in molti Comuni d’Italia fosse esposto uno striscione che chiedesse giustizia per l’imprenditore trentino.
Alla consegna dello striscione in Comune, oltre al gruppo consiliare della Lega, è stato presente anche Roberto Paccher, Presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, da sempre interessato al “caso Chico Forti” tanto da aver presenziato in passato ad altri eventi a sostegno di un nuovo processo che accerti la totale estraneità dai fatti dell’imputato.

Dopo un mese dalla consegna dello striscione in Comune, oggi è stato finalmente esposto all’interno di Palazzo Thun, sede dell’Amministrazione comunale della Città di Trento, in attesa che gli sforzi e le richieste di condurre nuovamente le indagini su questo spiacevole caso portino alla liberazione di Chico Forti.