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Paragone a Trento a sostegno di Degasperi “Dobbiamo puntare alla qualità dei Parlamentari”

A margine del suo intervento a sostegno del candidato sindaco di Onda Civica, Filippo Degasperi, abbiamo raggiunto il Senatore Gianluigi Paragone, ex membro del Movimento 5 Stelle e fondatore di ItalExit, per fargli alcune domando riguardo la sua decisione di sostenere il candidato sindaco di Onda Civica e in merito al prossimo referendum sul taglio dei parlamentari.

Comizio di chiusura campagna elettorale con Gianluigi Paragone a sostegno di Filippo Degasperi. Un sostegno dato in vista delle elezioni comunali che vedono in Degasperi un candidato alternativo alle altre liste tra cui quel M5S che ha deluso troppe persone. Da qui l’idea del progetto Onda Civica a Trento e del progetto Italexit in tutt’Italia. Progetti che vogliono essere un’alternativa a tutti coloro che vogliono dire no ai poteri delle banche, dell’Europa, dei tecnocrati, ma al contempo dire si nel ridare dignità al concetto di sovranità, di Made in Italy e più in generale d’Italia.

Italexit, il partito di Gianluigi Paragone, continua così a crescere: lo fa andando a sostenere progetti civici come quello di Filippo Degasperi. Non lo dicono solo i sondaggi e i numeri registrati nei social, con la pagina di Paragone che continua a ricevere migliaia di like e follower ogni giorno, ma ci sono anche le attività dei cittadini a testimoniarlo. Dopo Catania, Rovigo e altre città d’Italia è la volta anche di Trento. Certo non è un’adesione da parte di Filippo Degasperi al progetto Italexit ma è un punto di partenza per un’alternativa politica per tutti coloro che sono rimasti delusi dal M5S.

A margine del suo intervento a sostegno del candidato sindaco di Onda Civica, Filippo Degasperi, abbiamo così voluto intervistare il Senatore Gianluigi Paragone, ex membro del Movimento 5 Stelle e fondatore di ItalExit, per fargli alcune domando riguardo la sua decisione di sostenere il candidato sindaco di Onda Civica e in merito al prossimo referendum sul taglio dei parlamentari.

Oggi è a Trento a sostegno di Filippo Degasperi, come nasce questa decisione?

“Beh intanto nasce da una ferita comune, quella di aver vissuto la delusione comune del Movimento 5 Stelle e del fatto che è un movimento che ha paura delle sfide importanti che aveva pur messo a fuoco ma che ovviamente nella declinazione pratica sono poi venute meno. Quando uno ha paura di fare la rivoluzione è meglio che non l’annunci neanche”.

Domenica e Lunedì ci sarà il referendum sul taglio dei parlamentari, quale sarà il suo voto?

“Il mio voto è allineato ai voti che ho espresso in aula. Io ho votato sì e voterò si anche stavolta con un ragionamento che forse per qualcuno è alto ed è il seguente: noi siamo dentro una logica di bicameralismo perfetto, quindi fino a che vi sarà il bicameralismo perfetto si può anche avere un’efficienza del Parlamento con seicento parlamentari. Qualcuno pensa il contrario e io penso che ci siano pure delle valide motivazioni da parte del fronte del No. Per me l’importante è mantenere il fronte del bicameralismo perfetto, solo per questo io ho accettato do vedere ridotto il numero dei parlamentari, purtroppo il parlamentare sul territorio non potrà più fare nulla, come non faceva più nulla prima. Perchè quando tu non hai i soldi e la capacità di spesa non puoi incidere sulle dinamiche territoriali, dall’occupazione all’infrastruttura. Il parlamentare nel nuovo corso dei tempi sarà una figura che dovrà scrivere le leggi e le norme del futuro, ad esempio il rapporto tra algoritmo e professioni, tra robotica e lavoratori. Queste sono le grandi sfide del futuro, che è già cominciato, che il Parlamento deve affrontare. Il parlamentare come è concepito ad oggi, non potrà più esistere perchè non ci sono più i soldi che lo consentono”.

In cosa ci dovrebbe essere un cambiamento per i parlamentari?

“Come ho detto noi stiamo vivendo un momento di grandi trasformazioni sociali, quindi il rapporto che c’è nel mondo della finanza, del lavoro, tra stati ed Europa, con le multinazionali. Quelli sono i grandi temi per i quali ci vuole un parlamentare preparato. Ecco perchè dico che non ho paura di una riduzione del numero dei parlamentari se questo corrisponderà ad una maggiore qualità del parlamentare stesso. Ahime frequentando da pochi anni il Senato (oltre a qualcuno alla Camera dei Deputati), devo dire che la preparazione di molti non è all’altezza delle sfide fondamentali che dobbiamo affrontare”.

Secolo Trentino