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Pensieri in Libertà

Destra conservatrice e moderata? Anche se tutti noi no

C’hanno detto “Ragazzi, qualcuno si era sbagliato,
Adesso tutto cambia, viva il libero mercato”.
Ma c’è qualcosa che stona in questo ragionamento

Qualcosa che non perdona, qualcosa che resta nel vento.
Saranno le voci di molti che c’hanno già lasciato e non
Mi pare che siano morti gridando “Viva il libero mercato”.
Anche se tutti…noi no!
Anche se tutti…noi no!

Sono trascorsi tanti anni da quando la Compagnia dell’Anello aveva lanciato questo brano che ha accompagnato le manifestazioni della destra italiana. Un brano che forse non si sposa alla perfezione con i festeggiamenti per la nomina di Giorgia Meloni alla guida dei Conservatori europei. Primo politico italiano a guidare un grande raggruppamento europeo. Unica donna. Bene, brava, bis. Già, ma quanto hanno a che fare i conservatori con quelle che erano le radici della destra italiana? 

Anche senza rifarsi al neofascismo, ma semplicemente a quei principi sociali che erano una caratteristica di una destra rappresentata da un Movimento appunto Sociale. Tutto dimenticato? Tutto cancellato in nome di quella “buona destra” che piace alla gente che piace, soprattutto se di una sinistra al caviale? 

Mentre il moderatismo ha fatto il suo tempo, anche perché assomiglia troppo alla rassegnazione ed al servilismo nei confronti dei poteri economici che stanno rovinando non solo l’Italia, le destre italiane puntano proprio verso il centro moderato. Confondendo il moderatismo con il buonsenso, che è tutt’altra cosa. Si può decidere che il sovranismo deve conciliarsi con un nuovo modello di Europa senza, per questo, dover prendere ordini dai Soros di turno. Si può sostenere l’impresa senza adeguarsi alle posizioni di Confindustria, perché gli interessi delle partite Iva sono quasi sempre opposti rispetto a quelli dei grandi gruppi e delle multinazionali. 

Quanto alla cultura, meglio stendere veli pietosi. Il complesso di inferiorità che contraddistingue i vertici delle destre impedisce loro di accorgersi che la cultura di sinistra è morta eppure continua ad avanzare solo perché è sostenuta da politici di destra totalmente ignoranti. Terrorizzati all’idea di confrontarsi con una cultura di destra che ha poco da spartire con un moderatismo gretto ed incapace di sognare.