Aumenta in modo considerevole oggi il numero dei positivi al Covid 19 in Trentino. Il rapporto quotidiano dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari indica 59 nuovi casi certificati dal tampone molecolare, ma se si considera anche il test per l’antigene, emergono oggi ulteriori 17 casi la cui positività ora dovrà essere confermata dalle analisi riconosciute dall’Istituto superiore di sanità.
Ieri sono stati analizzati ben 2.731 tamponi tradizionali (1.159 all’Ospedale Santa Chiara e 1.351 nei laboratori FEM) portando la cifra complessiva a 246.265 test effettuati dall’inizio della pandemia. Sale anche il numero dei tamponi per Antigene che nella giornata di ieri sono stati 221.
Nel rapporto sono offerti alcuni altri dettagli: ad esempio, tra i positivi di oggi ci sono anche 9 minorenni (4 con meno di 5 anni di età, ed altri 5 fra i 6 ed i 15 anni); cresce – e questa tendenza deve richiedere un surplus di atteggiamenti responsabili a protezione degli anziani – il numero dei positivi over 70: oggi risultano essere 10.
Sul fronte dei ricoveri ospedalieri, i pazienti sono 23, nessuno dei quali in rianimazione.
L’attenzione rimane molto alta nei confronti delle Rsa e delle scuole. Nel primo caso, l’Azienda fa sapere che ci sono 3 operatori collegati al focolaio di cui si è data notizia nei giorni scorsi fra i positivi contati oggi, mentre le classi per cui si è reso necessario l’isolamento sono diventate 40.
L’attività di monitoraggio prosegue anche nel settore della raccolta frutta: tra i numeri di oggi c’è anche 1 soggetto positivo che appartiene a questa categoria che finora è stata interessata da 3.507 test che hanno permesso di individuare 109 lavoratori positivi.
Anche in Trentino intanto l’uso della mascherina è diventato obbligatorio all’aperto e nei luoghi chiusi. Lo prevede il nuovo Decreto firmato dal presidente del Consiglio dei ministri, che ha peraltro prorogato la dichiarazione dello stato di emergenza da Covid-19 fino al 31 gennaio 2021. Per i trasgressori sono previste multe che vanno da 400 a 1.000 euro.
Il Dpcm prevede che il dispositivo per la protezione di naso e bocca vada sempre portato con sé e indossato quando ci si trovi a contatto con altre persone che non risultino congiunti. Quindi va indoossato anche quando ci si relaziona con familiari ed amici se non conviventi ed in ufficio, a meno che non si stia in stanza da soli. L’obbligo decade qualora “le caratteristiche dei luoghi o le circostanze di fatto” garantiscano in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto alle persone non conviventi: la mascherina va quindi indossata quando si sta in strada o in piazza, mentre nelle zone isolate bisogna essere pronti a metterla se si incontrano altre persone. Il dispositivo non va portato abitualmente in casa propria, ma ne viene comunque raccomandato l’uso in presenza di persone fragili conviventi o in visita occasionale.
Sono tre le categorie esentate dall’obbligo: i bambini di età inferiore ai 6 anni; i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con loro versino nella stessa incompatibilità e le persone che stanno svolgendo attività sportiva. La mascherina deve essere indossata se si viaggia in auto con persone non conviventi, mentre non è necessaria per chi sta da solo o va in bici. L’obbligo rimane su autobus e treni, oltre che alle fermate quando si è in attesa di salire a bordo del mezzo: sugli scuolabus in Trentino la mascherina va indossata per l’intero tragitto da chi ha più di 3 anni di età. Le regole a scuola non cambiano: la mascherina va calata su naso e bocca mentre si raggiunge l’aula, se ci si muove in classe o per andare in bagno, mentre può essere tolta una volta seduti al proprio banco. Al ristorante, al bar o al pub la mascherina deve essere indossata quando non si è al tavolo.
Restano in vigore le misure previste finora, con il distanziamento fisico di almeno un metro, il divieto di assembramento; il rispetto delle misure igieniche come il lavaggio delle mani o l’utilizzo di gel e l’obbligo di rimanere a casa qualora si abbia più di 37,5 gradi di febbre.