In Italia il continuo aumento dei contagi e l’evoluzione della pandemia di coronavirus continuano ad essere di strettissima attualità. In attesa che le misure restrittive poste in essere dal Governo mostrino i risultati sperati, una delle maggiori criticità rimane quella legata alla tenuta del comparto sanitario italiano.
In alcune zone italiane infatti, il sistema sanitario sembra essere molto sotto stress, su tutti spiccano le vicende legate all’Ospedale di Monza dove è stato chiesto di attivare l’esercito a causa della carenza di personale medico-sanitario.
A commento di questa notizia è arrivato l’intervento di Andrea Filippi, segretario nazionale Fp della Cgil medici che, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, ha mostrato la propria preoccupazione per l’evoluzione della pandemia nelle zone più critiche dell’Italia.
“Queste notizie purtroppo arrivano un po’ da tutto il territorio nazionale, dove mancano non solo i medici specialistici, ma anche gli infermieri. Non basta neanche attingere alle graduatorie dei vecchi concorsi. Come al solito, è fortissimamente in ritardo il SSN a causa dei tagli fatti in questi anni. Oltre alle gravi carenze che si stanno mostrando in tutta la loro durezza, il problema è che non c’è un piano organizzativo integrato che parta soprattutto dal fabbisogno di personale” ha tuonato Filippi.
Il Segretario di Cgil medici ha poi lamentato il fatto che non vi sia nessuna visione organizzativa che consenta di affrontare queste problematiche in maniera unitaria, con le Regioni che si muovono in modo frammentato e con poco supporto.
“La cosa grave è ciò che non è stato fatto nei mesi estivi, abbiamo visto passare tante risorse, ma la medicina sul territorio non è stata potenziata. Questi soldi sono stati assurdamente investiti per 30mila operatori da marzo a maggio, ma poi gran parte di quei contratti sono scaduti e non rinnovati. Ad agosto si è allentata la presa sul potenziamento delle usca, perché evidentemente si pensava che l’emergenza covid fosse terminata” ha proseguito Andrea Filippi.
Dopo aver ricordato l’importanza, in questi momenti di crisi, delle sigle sindacali, Filippi ha lamentato il fatto che le autorità continuino ad interpellare esperti e ordini professionali senza tenere conto delle organizzazioni sindacali ritenute un valido aiuto nel tenere unito il paese.
“Le organizzazioni sindacali sono le vere rappresentatrici degli operatori sindacali, come si fa a fare l’organizzazione di un ospedale, di un territorio, senza coinvolgere i lavoratori di quel luogo?” ha infine concluso il Segretario di Cgil medici.