Home » Le spie dal balcone vogliono lo sterminio degli anziani
Salute

Le spie dal balcone vogliono lo sterminio degli anziani

In attesa di riprendere la caccia contro chi corre, le spie da balcone hanno individuato un nuovo nemico: i vecchietti. Beh, non proprio individuato. Il sistema mediatico lo ha indicato e loro, i delatori indignati, si sono scatenati. Sui social, soprattutto. “Stiano a casa”, “li ho visti prendere il sole ai giardini”, “i bastardi chiacchieravano tra loro”, “per il loro egoismo stanno rubando il futuro ai nostri figli”.

Tutti orfani, evidentemente, i delatori da poggiolo. O con la memoria di una mosca. O semplicemente bugiardi. Perché il futuro ai giovani di oggi non lo hanno rubato i nonni, i giovani di ieri e dell’altro ieri. Il futuro lo hanno rubato gli adulti di oggi, i servi stupidi dei sostenitori dell’austerità, i reggicoda di Monti e Fornero.

Gli ospedali, in Italia, sono stati costruiti in quell’epoca sabauda che tanta ironia suscita negli adulti di oggi, e poi nel Ventennio che tanto li disgusta e spaventa. Colonie elioterapiche, colonie marine e montane, ospedali ovunque. Dopo, grazie alla democrazia, si sono costruite le cattedrali nel deserto, inni allo spreco clientelare.

Ma poi sono arrivati gli esperti dei governi dell’austerità (Dio stramaledica gli esperti, ora è sempre, amen). E gli ospedali sono stati chiusi. Perché mai tenere aperto un ospedale al servizio degli abitanti dell’arcipelago della Maddalena quando, con poco più di 1 ora di viaggio si può raggiungere un nosocomio in terraferma? E se c’è maltempo? Pazienza, vuol dire che il destino reclamava una vita. Perché far sopravvivere un ospedale in zona alpina quando, in un paio d’ore, si può arrivare in città? E se la neve blocca o rallenta? Se due ore sono troppe? Pazienza, il Dio denaro richiedeva un sacrificio umano.
I vecchi, da eliminare perché non più produttivi, sono quelli che hanno ricostruito l’Italia. Gli adulti, quelli produttivi, sono quelli che l’hanno affossata con una produttività inferiore ai bradipi.

Però i vecchi, quelli che devono stare chiusi in casa, hanno lavorato tutta la vita per mantenere ospedali, medici ed infermieri. Ed avrebbero il diritto di utilizzare i servizi che hanno pagato con le proprie tasse. Dopo 30/40 anni chiusi in fabbrica o in ufficio hanno il diritto di respirare aria in un parco, godendosi l’ultimo sole. Perché, anche senza esperti, sanno benissimo che la salute non si difende stando chiusi in casa, in città, senza muoversi. Sanno che il sole, l’aria, la passeggiata e la socialità sono elementi fondamentali.

Certo, hanno delle colpe. Hanno allevato una generazione di vigliacchi, privi di ogni riconoscenza, di ogni gratitudine. Vigliacchi che si sono prostrati di fronte al grigiocrate Monti e a Fornero; che hanno applaudito gli assessori che chiudevano gli ospedali; che confondono la socialità con i social; che vorrebbero confinare i nonni nelle Rsa o in appositi hotel per contagiati, così crepano prima e Tridico stappa champagne. Giovani adulti barricati in casa “perché si può star chiusi un anno per poi poter uscire dopo”. No, i vecchi sanno che tra un anno potrebbero non esserci più. E l’ultima parte della loro vita non vogliono trascorrerla, in solitudine, nella bara di un alloggio di periferia.

Se i giovani adulti hanno paura, stiano loro barricati. La produttività del Paese non ne risentirà più di tanto, la qualità anche meno. E se si preoccupano davvero per bambini e ragazzi, trovino il coraggio per cacciare a pedate gli esperti dell’austerità che han chiuso gli ospedali, che hanno ridotto i treni e gli autobus, che hanno distrutto la medicina di base.

Tags