Ieri sera il Premier Giuseppe Conte è intervenuto, a reti unificate, per presentare alla nazione il piano del Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus nelle prossime vacanze di Natale.
Alla fine, com’era auspicabile, ha vinto la linea dura, con gli spostamenti tra regioni vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio e, nelle giornate del 25-26 dicembre e 1 gennaio, con il divieto esteso anche agli spostamenti tra comuni diversi.
Non solo, per limitare gli assembramenti durante la notte di Capodanno, il Governo ha disposto, tra le varie, un inasprimento del coprifuoco che, iniziando alle 22 del 31 dicembre, durerà sino alle 7 di mattina del giorno successivo.
Nonostante le numerose polemiche generate dall’aumento delle restrizioni per questo Natale 2020, secondo quanto evidenziato dal 54° rapporto “Il virus ha colpito una società già stanca” presentato dal Centro Studi Investimenti Sociali (Censis), l’80% degli italiani sarebbe d’accordo con questa stretta.
“In vista del Natale e del Capodanno il 79,8% degli italiani chiede di non allentare le restrizioni o di inasprirle. Il 54,6% spenderà di meno per i regali da mettere sotto l’albero, il 59,6% taglierà le spese per il cenone dell’ultimo dell’anno. Per il 61,6% la festa di Capodanno sarà triste e rassegnata. Non andrà tutto bene: il 44,8% degli italiani è convinto che usciremo peggiori dalla pandemia (solo il 20,5% crede che questa esperienza ci renderà migliori)” evidenzia il rapporto del Censis.
Stando al rapporto del Centro Studi Investimenti Sociali, gli italiani sembrerebbero aver capito l’importanza di prestare molta attenzione durante queste festività, così da non dover costringere le autorità ad intervenire ulteriormente e scongiurare, definitivamente, il pericolo di nuove restrizioni una volta terminato il periodo natalizio.