Una cosa buona questo governo la ha fatta quest’anno: il divieto ai cenoni in famiglia. Certo per molti la situazione non sarà rosea e massima solidarietà va a ristoratori, albergatori, negozianti, ma anche a tanti camerieri che questo Natale non hanno potuto lavorare, ma resta sempre il fatto che questo governo è riuscito dove nessuno credeva possibile: evitare i ricongiungimenti tra consanguinei.
Del resto chi avrebbe sopportato di trascorrere il Natale con il cugino che semmai ha scelto un percorso lavorativo migliore del tuo, le zie che tra di loro mettono in scena una gara a chi sia il migliore tra i loro figli, nuore che devono sorbirsi le suocere così come generi che devono far i gentili con i genitori di lei.
Quest’anno il Governo ci ha regalato la possibilità di evitare tutti questi problemi, e anche la possibilità di non doversi arrovellare il cervello per trovare per forza un regalo alla cugina di 14 anni, con la grossa incognita di non sapere se tuo cugino, ovvero suo fratello, si possa arrabbiare per il regalo che le hai fatto.
Del resto il dpcm e il decreto legge approvato sono privi di un reale contenuto impeditivo nei confronti dei ricongiungimenti famigliari. Lo ha detto persino lo stesso Presidente del Consiglio in occasione della presentazione delle nuove regole con un giro di parole che faceva sorridere.
Nei fatti il primo Natale con il Covid poteva essere gestito liberamente da ogni famiglia che ha scelto di delegare al governo e alla celebre scusa del “dobbiamo rispettare le regole” l’annoso problema del dire no a un pranzo in famiglia.
Il pensiero allora non può che andare al film Parenti serpenti e al fatto che se quei fatti si fossero svolti quest’anno la trama sarebbe ben diversa.