Negli Stati Uniti ha destato molto clamore la notizia della vicenda accaduta ad un uomo californiano che, per paura del Covid-19, si è nascosto per 3 mesi nell’aeroporto di Chicago, vivendo in un’area riservata dello scalo statunitense.
La vicenda, per molti aspetti simile alla trama del film del 2004, “The Terminal, con Viktor Navorsky, interpretato da Tom Hanks, che dopo aver scoperto dell’invalidità del suo passaporto era stato costretto a vivere nel terminal del JFK di New York, non potendo rientrare nel suo paese d’origine e nemmeno approdare negli Stati Uniti, ha rapidamente suscitato l’attenzione mediatica internazionale.
Nello specifico, come riporta ANSA, A.S. trentaseienne californiano, era arrivato all’O’Hare International Airport di Chicago da Los Angeles lo scorso 19 ottobre. Successivamente, complice la paura del Covid-19, aveva deciso di non uscire più dal terminal, rimanendo a viverci dentro.
Per riuscirci, A.S. utilizzava un badge smarrito da un dipendente dell’aeroporto, riuscendo a sopravvivere anche grazie ai numerosi esercizi commerciali presenti nello stesso.
La vicenda però, si è conclusa pochi giorni fa, quando alcuni dipendenti della United Airlines, forse insospettiti dalla continua presenza dell’uomo, hanno scoperto il trucco. Per A.S. una volta identificato, è subito scattato l’iter che l’ha portato ad essere dapprima segnalato alle autorità e successivamente all’arresto.