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Vaccini. Von der Leyen: “Le compagnie devono onorare i loro impegni”. Intanto la Svezia sospende i pagamenti a Pfizer

E' iniziato così l'intervento con il quale la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante la Davos Agenda 2021, ha ammonito le case farmaceutiche produttrici dei vaccini, anche in relazione delle recenti polemiche sorte intorno ai ritardi delle consegne nei vaccini da parte di Pfizer.

“L’Unione europea ha investito miliardi per contribuire allo sviluppo dei primi vaccini contro il Covid-19. Per creare un vero bene comune globale. E ora, le compagnie devono fare la loro parte. Devono onorare i loro impegni”.

E’ iniziato così l’intervento con il quale la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante la Davos Agenda 2021, ha ammonito le case farmaceutiche produttrici dei vaccini, anche in relazione delle recenti polemiche sorte intorno ai ritardi delle consegne nei vaccini da parte di Pfizer.

La Presidente von der Leyen ha anche specificato come l’UE abbia intenzione di creare un meccanismo di trasparenza sulle esportazioni dei vaccini, ribadendo come l’Europa sia pronta a fare la sua parte con serietà ed impegno.

Non solo, per stessa ammissione di Ursula von der Leyen, l’UE sarebbe pronta a promuovere un “programma di bio-difesa” comunitario per affrontare le pandemie. Con le stessa Presidente che ha affermato come l’Europa debba non possa aspettare la prossima pandemia, ma debba farsi trovare pronta ed in grado di intervenire.

Le polemiche intorno ai ritardi sulle consegne e alla carenza di dosi, intanto, continuano ad essere di strettissima attualità. E’ notizia di oggi quella che la Svezia abbia deciso, polemicamente, di sospendere i pagamenti per i vaccini a Pfizer.

Alla base di questa decisione vi sarebbe l’insoddisfazione svedese in merito al numero di dosi prelevabili da ogni singolo vaccino, con Pfizer che aveva dichiarato che, con aghi specifici, sarebbe stato possibile estrarne 6 invece che 5, addebitando la dose aggiuntiva alle nazioni.

Sulla vicenda è intervenuto direttamente Richard Bergstrom, coordinatore svedese per i vaccini, affermando: “È inaccettabile. Se un Paese ha la possibilità di ricevere solo cinque dosi, ha ricevuto meno dosi allo stesso prezzo.”