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Uffici postali aperti a singhiozzo in Trentino. Interviene Fratelli d’Italia con Claudio Cia

In quest’ultimo periodo tanti hanno constatato che l’attività degli uffici postali sta procedendo a rilento, attività nei fatti fondamentale per tutta una serie di servizi e i ritardi nell’erogazione di questi stanno causando non pochi disagi. A riguardo è intervenuto il Consigliere di Fratelli d’Italia, Claudio Cia, che ha presentato nella giornata odierna una proposta di mozione con la quale si impegna la Giunta provinciale ad avviare un confronto urgente con Poste Italiane affinché vengano poste in essere le azioni necessarie a risolvere i disservizi e disagi segnalati dai cittadini trentini, legati ai giorni e agli orari di apertura degli uffici postali, garantendo un servizio efficace e che non generi assembramenti dell’utenza.

L’esponente di Fratelli d’Italia a riguardo ha spiegato: “Da giugno 2020 gli orari di molti uffici postali del Trentino sono statimodificati, con l’obiettivo dichiarato di “ritornare all’apertura sei giorni su sette”. Nella pratica èperò molto difficile trovare uffici aperti sei giorni su sette, altrettanto difficile è individuare sportellicon apertura pomeridiana, o semplicemente capire quale sia il giorno di apertura, visto che moltiuffici sono aperti a giorni alterni.

Si ha così che sul territorio trentino si hanno ad oggi uffici aperti solo lunedì, mercoledì e venerdì (mattina), altri aperti solo martedì, giovedì e sabato (mattina),alcuni periferici aperti una sola mattina alla settimana, pochi quelli aperti dal lunedì al sabato(mattina), rarissimi quelli con apertura pomeridiana dal lunedì al venerdì. Si tratta evidentemente diuna organizzazione definita a livello centrale, che non tiene conto delle caratteristiche territoriali edorografiche del territorio trentino, che porta al peggioramento generale del servizio e generadisorientamento”.

Il Consigliere di Fratelli d’Italia infatti ricorda come non si possano non far a meno di trovare lunghe code al di fuori degli uffici. Tali disagi penalizzano inparticolar modo gli anziani, abituati a rivolgersi a tali uffici per poter usufruire di servizi essenzialiquali la riscossione della pensione o il pagamento delle bollette, e costretti ad estenuanti file all’aperto nei giorni di apertura. Una situazione che si riflette drammaticamente anche suilavoratori, già pesantemente sollecitati, e che in molti uffici si ritrovano da soli allo sportello.

Sulla questione Claudio Cia è comunque ottimista: “La Provincia di Trento ha già collaborato con Poste Italiane per trovare un punto di incontro tra le esigenze aziendali e l’interesse delle istituzioni territoriali di garantire un elevato livello di diffusione dei servizi: si pensi ad esempio all’intervento finanziario per oltre 10,6 milioni di euro intre anni, che nel 2018 la Provincia ha sostenuto per integrare il servizio postale universale, adesempio per garantire il servizio giornaliero di consegna dei quotidiani e della posta urgente. Unintervento che avrebbe dovuto – così veniva annunciato dall’allora Giunta provinciale – “aprire lastrada a nuove assunzioni”.”